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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Progresso e bistecche

  Per millenni l’essere umano si è interrogato su come distinguere il vero dal falso. Di fronte a qualsiasi fenomeno, ci si interrogava (la curiosità è la costante fondamentale del carattere del  sapiens  …), si azzardavano risposte e si doveva decidere quale fosse la spiegazione vera e quali altre no. Un bel problema, usualmente risolto in modo molto poco elegante: vero era ciò che sosteneva il più potente. Punto. Faraone, re, gran sacerdote, oracolo, e poi papa, cardinali, gerarchia ecclesiastica varia, … Una cosa era vera se la sosteneva il più potente, il quale poteva (bontà sua!) riferirsi a tradizioni consolidate, a libri di saggezza come la Bibbia, a sapienti riconosciuti come Aristotele, Tolomeo o i Padri della Chiesa, o semplicemente al suo arbitrio. La cosa è andata avanti così per millenni, fino a quando qualcuno ha cominciato a pensare che doveva esistere un sistema più convincente e soprattutto più legato alla realtà. Ecco appunto: la realtà, l’esperienza diretta, l’esperi

Il Grande Partito Riformista

  A costo di risultare ripetitivo e anche noioso, io non voglio rinunciare ad entrare nel merito di ciò che al momento, a mio parere, servirebbe al nostro Paese. Proviamo ad allontanarci un po’ dalle beghe quotidiane, dalle polemiche, dal  gossip  martellante nel quale siamo costantemente immersi, e chiediamoci cosa c’è e soprattutto cosa manca nel panorama politico. Abbiamo una maggioranza di Governo piena di contraddizioni, schiacciata tra le roboanti ed assurde promesse elettorali e la cruda realtà dei numeri, dei rapporti internazionali, che non permettono voli pindarici. La Signora Presidente si esibisce in continui e spericolati equilibrismi, ma le è sempre più difficile far coesistere gli obblighi e i doveri derivanti dall’appartenenza ad una Comunità, quella europea, ad una Alleanza, la NATO, ad una Storia decennale, che ha visto il nostro Paese tra i Fondatori dell’Unione fin dal Trattato di Roma (1957) e prima ancora, e la sua storia politica, sua personale e del Partito che

Eppur bisogna andare (avanti) ...!

  Il Governo Meloni è francamente sconcertante, ma l’opposizione al governo Meloni lo è altrettanto. Ho già più volte rimarcato l’anomalia costituita da un PD che non si sa bene cosa sia: un coacervo di sensibilità diverse e non più compatibili tra di loro, una Segretaria che non è espressione degli iscritti, che avevano preferito Bonaccini, ma è espressione di un  humus  politico e culturale difficilmente definibile, una linea politica senza una chiara visione di fondo, adagiata sulle posizioni estremistiche ed antagoniste della CGIL di Landini, un marcamento a uomo sul M5S di Giuseppe Conte, che quasi si diverte a strapazzare la Segretaria, menandola dove più gli fa comodo, insomma un partito diviso tra riformisti e massimalisti populisti, con i primi imbarazzati, senza voce, chiaramente spaventati di spaccare il Partito e per questo proni alla politica protestataria e tardo-liceale della Segretaria. Francamente non un bello spettacolo! D’altra parte i riformisti fuori del PD sono se