L’invereconda (e ormai anche tragicamente buffa) gazzarra che si sta svolgendo in questi giorni intorno al PD ed alle sue avventurose alleanze strategiche o elettorali (ma qual è la differenza …?) ha origini molto, ma molto, lontane. Non è, come potrebbe sembrare, frutto della confusione creata dalla inopinata caduta del governo guidato dall’italiano più eccellente, dall’eccezionale stato di crisi internazionale né dalle opprimenti condizioni metereologiche. No, è ben di più, è una specie di saga alla maniera di Highlander , che si protrae da oltre un secolo. E come ogni saga che si rispetti, non finisce mai. Vi risparmio un compendio storico sulla sinistra dall’inizio del Novecento a oggi, ma lo scontro titanico tra massimalisti e riformisti ha davvero più di cent’anni. Massimalisti, sognatori rivoluzionari, populisti, contro riformisti, miglioristi, progressisti, liberalsocialisti (i soliti RDLSEPLG+ …), l’un contro l’altro armati e purtroppo sempre pronti a disputarsi all’ultimo
La Treccani così definisce la “coazione a ripetere” : tendenza incoercibile a porsi in situazioni penose o dolorose, senza rendersi conto di averle attivamente determinate, né del fatto che si tratta della ripetizione di vecchie esperienze. Insomma, play it again, Sam! Fallo di nuovo, sempre uguale, ormai è un tarlo piantato nel cervello … Sto ovviamente parlando della nefasta tendenza all’ammucchiata politica, dello sforzo incoercibile di complicarsi la vita, della patologica incapacità di NON dire mai parole chiare e franche agli elettori e farsi così del male. La ben nota “sindrome Tafazzi” , insomma. È evidente a tutti che le elezioni del prossimo 25 settembre sono di un’importanza capitale: inutile spendere parole. Dovrebbe essere altrettanto chiaro a tutti che per vincere bisognerebbe presentare agli elettori proposte definite, coerenti, concrete, realizzabili, in sintonia con le esigenze della parte più sana e produttiva del Paese, quella parte che desidererebbe uno svilupp