Claudio Velardi, un sincero democratico, ha scritto su “Il Riformista” : “sono stato rapito dalla sua reazione immediata, animalesca e feroce all’attentato, con quel rimettersi in piedi dopo pochi secondi dallo sparo per chiamare il suo popolo al combattimento , pugno levato in aria in segno di sfida alla vita e al mondo intero. E mi sono chiesto come si sarebbero comportati in una situazione analoga i governanti azzimati e smarriti che popolano l’Occidente e l’Europa in particolare. Piaccia o no, cari i miei amici educati e per bene, Donald Trump è un leader, tutti gli altri sono pallidi figuranti.” Perbacco, proprio folgorato sulle strade della Pennsylvania …! Evidentemente la voglia di riconoscere un leader prevale sui contenuti di cui è portatore. Sarò “azzimato” anch’io, ma a me quell’immagine ha fatto semplicemente paura: un animale ferito (solo di striscio, per fortuna!), che aizza il branco alla lotta, come fosse quella l’unica ragione di vita. Mi ha ricordato le scene
Egregio Direttore Velardi, mi permetto di dire la mia sulla situazione dei riformisti in Italia, alla luce dei recenti clamorosi fallimenti del Terzo Polo prima e della lista Stati Uniti d’Europa poi. Si è trattato di un “uno-due” micidiale, che ci ha tramortiti ma non messi KO, che però ci costringe a parlare con estrema franchezza, cercando (e non è facile) di non cedere ai personalismi ed all’umoralità. L’alternativa di cui si dibatte, almeno dal lato di Italia Viva (da altre parti non vedo ancora dibattiti …), parrebbe essere quella tra una ricostruzione testarda del Terzo Polo, con altro nome, ma con l’obbiettivo di costituire una forza terza tra i due campi esistenti, e la costituzione di quella che Renzi ha chiamato Margherita 2.0, per avviare un rapporto più organico con il PD di Elly Schlein, che pare finalmente avere dismesso la politica dei veti di lettiana memoria, politica che “infiniti addusse lutti agli Achei” (e non solo agli Achei …). A me pare francamente un’alter