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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Chi s'incazza è perduto!

  Siccome al peggio non c’è mai fine, ora toccherebbe occuparsi della  telenovela  meloniana interpretata dalla Premier e dal suo esuberante compagno Giambruno, nonché dei suoi raffinati comportamenti che tutti ormai, nostro malgrado, siamo stati costretti a conoscere. Uno dei commenti alle eloquenti  performance  audio e video potrebbe essere:  “Ma come fa un buzzurro simile a trovarsi a fianco alla Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana? Ma insomma, signora mia …!” Dimenticheremmo però che ci è stato a fianco non per una fugace avventura estiva ma, per ammissione della stessa interessata, per ben dieci anni, con annessi “momenti bellissimi” e relativa procreazione. È dunque diventato buzzurro solo adesso? Gli avrà dato alla testa l’inedita condizione di  “first gentleman”  (…  “gentleman”  … non ridete, per favore …)? O questa squisita e galante raffinatezza è sempre stata nelle sue corde? Insomma, si smanacciava anche davanti alla compagna Presidente? Che non gli ha mai

Fiabe e realtà

Con tutto quello che sta accadendo nel mondo, che ci riempie di angoscia le giornate e fa scemare la fiducia nel futuro e nella capacità degli umani di gestire fenomeni di tale complessità, l’ultima cosa che vorrei fare è dedicare tempo ed energia all’interminabile querelle che sta squassando l’ormai ex-Terzo Polo. È un argomento doloroso, spinoso, imbarazzante, del quale quasi mi vergogno. Ma purtroppo è talmente gravido di possibili e probabili conseguenze che non ci si può passare sopra con  nonchalance . Tempo fa avevo provato a sdrammatizzare ironizzando, ma neanche tanto, sull’esigenza di una  “Terapia di coppia”  professionale, per cercare di spremere fino all’ultimo un barlume di raziocinio, che potesse evitare l’inevitabile. Macché, era proprio inevitabile! Non so se il professor Recalcati sia intervenuto o meno, penso proprio di no, ma quand’anche … avrebbe miseramente fallito, lui che pure è certamente “uno bravo”, anzi il più bravo. Sono volati e continuano a volare stracci

Il terrorista non sogna mai

  Il terrorista odia la politica. Il terrorista non parla di politica, né vuol sentirne parlare. Il terrorista è certamente un asociale, uno che non ha in alcun conto altro se non il proprio ego smisurato, che impone a colpi di mitra e di bombe, ammantato in un pesante sudario ideologico e religioso. Il terrorista non ha obbiettivi tangibili: chi ha buttato giù le Torri non promuoveva una speculazione edilizia a South Manhattan, chi ha sparato al Bataclan con proponeva un festival musicale alternativo, chi guidava il camion sul lungomare di Nizza non stava cercando un parcheggio, e chi oggi spara a Bruxelles non sta difendendo l’onore della famiglia … Quelli avevano e hanno tutti un solo obbiettivo: uccidere il più persone possibile, con l’unico scopo di minare la stabilità morale e psichica della comunità, togliendole punti di riferimento, e lasciandola in balìa del terrore puro. In nome di una supposta legge religiosa spietata e totalizzante, assetata di sangue. Tutto il contrario de

La Costituzione più bella del mondo

  Sostiene il solito Michele Serra in una recente Amaca, a partire da un intervento di Gustavo Zagrebelsky, che la nostra Costituzione sarebbe fin troppo avanzata e raffinata per il rozzo e brutale mondo politico italiano e per la società che esso rappresenta. Non la meriteremmo, insomma. Ovviamente scherza, ma fino ad un certo punto … È infatti in voga una sorta di "integralismo costituzionale", un po’ fanatico, in base al quale la Costituzione diventa un feticcio da venerare, osannare e difendere in blocco, come un mito, come un lascito che abbiamo ricevuto e che addirittura non meriteremmo, fino al paradosso di ipotizzarne scherzosamente la sostituzione con una Costituzione B, una Carta dei semplici, più alla portata delle rozze caratteristiche politiche e culturali del Paese. Troppa grazia, insomma! Si fa in proposito tanta retorica, si sparge finta saggezza, si lanciano anatemi e allarmi accorati, pur di non affrontare l'arduo compito di rileggere criticamente il tes