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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

E' l'informazione, bellezza ...!

  La Treccani dice che l’informazione è qualsiasi  "notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere" . Una informazione libera ed indipendente sarebbe quindi una garanzia per i cittadini, una paladina della libertà, una protettrice dei deboli e degli indifesi, un servizio per chi vuole conoscere, se non la “verità” (spesso inconoscibile …), quanto meno una ordinata e completa esposizione dei fatti, separati dai commenti; un  “cane da guardia”  della democrazia, come dicono in America. Ma lo è davvero? Giudicate voi, ma per me l’informazione nel suo complesso sta diventando parte del problema, piuttosto che la sua soluzione. E non per colpa del solito “mercato”, dei profitti degli editori senza scrupoli, dei "poteri forti" (qualsiasi cosa voglia dire …), o di altre diavolerie ideologiche. L’informazione è frutto di chi la produce. La qualità tecnica e morale del prodotto finale riflette la...

La roulette russa

  Nel corso dei millenni la società degli umani ha sviluppato meccanismi di gestione e di controllo sempre più complessi. Dalle leggi primitive del branco, solitamente guidato da un cosiddetto maschio- alfa  (ricordate lo scimmione che brandiva l’osso all’inizio di  “2001: Odissea nello spazio” ?), fino alle odierne sofisticate società multietniche, multiculturali, democratiche, altamente tecnologiche, dotate di complesse forme di assistenza e mutualità. Non tutte, intendiamoci, anzi poche sul totale, ma comunque così si configurano le nostre società occidentali ed assimilate, fatte salve alcune deprecabili involuzioni. Lo sforzo che ha accompagnato il progresso è sempre stato quello di conciliare due caratteri fondamentali della nostra specie, altamente contraddittori tra di loro: l’individualismo e la socialità. La spinta dell’individuo a prevalere, ad imporsi sugli altri, a soddisfare il proprio ego e le proprie ambizioni, e la necessità ineluttabile di convivere con a...

Il falso mito dell'unità

Chiunque abbia avuto la ventura di bazzicare, negli ultimi cent’anni e anche più, in qualsiasi ambiente politico, pur solo vagamente legato alla sinistra (di ogni estrazione culturale), si sarà imbattuto innumerevoli volte nel più consolidato dei  mantra  intonati da quelle parti: l’UNITA’. Dei lavoratori, degli sfruttati, degli oppressi, dei ribelli, dei braccianti, degli operai, degli impiegati, di chiunque abbia in corso qualsiasi rivendicazione contro il potere costituito. UNITA’: la festa, il giornale, Gramsci, la parola magica a cui vengono attribuiti poteri taumaturgici, parola che da sola dovrebbe garantire l’inevitabile successo di qualsiasi aggregazione, parola chiave di ogni ragionamento, di ogni programma, di ogni chiamata all’impegno. Chiunque abbia bazzicato da quelle parti sa anche però che nessuna parola è mai stata più disattesa, vilipesa, confutata, equivocata, dagli effettivi comportamenti di chi quell’area ha continuato a bazzicare. Perché? Perché è sempre ...