Nel corso dei millenni la società degli umani ha sviluppato meccanismi di gestione e di controllo sempre più complessi. Dalle leggi primitive del branco, solitamente guidato da un cosiddetto maschio-alfa (ricordate lo scimmione che brandiva l’osso all’inizio di “2001: Odissea nello spazio”?), fino alle odierne sofisticate società multietniche, multiculturali, democratiche, altamente tecnologiche, dotate di complesse forme di assistenza e mutualità. Non tutte, intendiamoci, anzi poche sul totale, ma comunque così si configurano le nostre società occidentali ed assimilate, fatte salve alcune deprecabili involuzioni. Lo sforzo che ha accompagnato il progresso è sempre stato quello di conciliare due caratteri fondamentali della nostra specie, altamente contraddittori tra di loro: l’individualismo e la socialità. La spinta dell’individuo a prevalere, ad imporsi sugli altri, a soddisfare il proprio ego e le proprie ambizioni, e la necessità ineluttabile di convivere con altri individui, peraltro ognuno dotato della sua individualità, per organizzare un sistema sociale che permetta di soddisfare le innumerevoli necessità della vita di ognuno. Ne abbiamo viste di tutti i colori nel corso dei millenni: individui salire alle vette più alte della fama e del potere per poi precipitare negli abissi, imperi nascere, crescere e finire nella polvere, ambizioni smodate scontrarsi con altre ambizioni, causando disastri e atrocità per milioni di altri individui, costretti spesso a subire prepotenze ed angherie di ogni genere. La Storia con la maiuscola è tutta lì da leggere, per chiunque voglia trarne moniti, insegnamenti, ed eventualmente qualche buona idea su come svolgere il futuro. Nessuno può sottrarsi, che lo voglia o meno: al massimo può fare finta di nulla, cercare di estraniarsi, di astenersi, ma il conflitto tra l’individuo e la società lo coinvolgerà comunque. Sarà vittima o carnefice, protagonista o spettatore, leone o gazzella, ma non potrà sottrarsi allo scontro. L’esito è sempre incerto, sempre provvisorio, sempre precario, ma comunque nel corso dei molti millenni passati qualche risultato è stato pure ottenuto. Quasi nessuno più brandisce ossi contro l’avversario e, se lo fa, incorre in qualche conseguenza. Certo, c’è chi brandisce altri tipi di ossi, come carri armati, cannoni, missili, ma comunque trova quasi sempre qualcun altro, come l’Ucraina, che non si piega e resiste all’aggressore russo. La prepotenza è sempre in scena, in mille forme, ma almeno abbiamo coscienza che non possiamo lasciarla libera di governare. Siamo arrivati al 2025, viviamo tempi molto tesi, molto pericolosi, nulla ci sembra acquisito e tutto pare possa sfuggirci di mano, ma il tempo non passa proprio invano e quanto successo nel passato resta sempre conficcato nella memoria di qualcuno che non dimentica. Inutile imprecare contro l’industria delle armi che causerebbe le guerre. Molto meglio imprecare contro l’aggressività e la prepotenza degli individui ed imparare a tenerle sotto controllo, e vale dalla guerra di Troia in avanti … La società degli umani forse non vivrà mai senza guerre, ma la Storia (sempre quella con la maiuscola) ci insegna con quanti sacrifici si possono contenere gli effetti devastanti e comunque gestire le conseguenze. Dipende solo da noi umani, mica da chissà chi, e da come ci organizziamo. Una cosa sembra acclarata: una società può funzionare solo se ci si dividono i compiti, le funzioni, le incombenze. Ognuno dovrebbe fare quello che meglio gli riesce, confidando nelle capacità degli altri di fare bene quello che spetta a loro fare. Vale per gli idraulici, i notai, i medici, come per i militari, i politici o per i magistrati. Chi ha avuto la premura di dotarsi di documenti scritti per stabilire le regole del gioco (le Costituzioni) ha previsto e sancito questa divisione di compiti e di responsabilità. Fatto sta che non sempre le cose vanno come dovrebbero andare: c’è chi vuole fare tutto da solo (il tiranno dittatore), c’è chi cerca alleanze e collegamenti per nuocere a qualcun altro (il trafficone opportunista), c’è chi semplicemente se ne fotte e fa come gli pare (il prepotente menefreghista). Agli altri non resta che cercare di contrastare, spesso solo brandendo quei fragili documenti scritti. Insomma, un lavoraccio, spesso privo di qualsiasi soddisfazione. Ora stiamo vivendo un momento particolare: abbiamo un Governo di destra che in teoria dovrebbe essere tutto legge e ordine, ma che in pratica favorisce lassismo e concentrazione abnorme di poteri. Abbiamo anche una magistratura (o almeno una parte importante di essa …) che si sente sempre più in dovere di ergersi a scudo morale, bacchettando chiunque esca dagli schemi preconcetti di una rigida ideologia giustizialista, dove gli innocenti sono solo colpevoli non ancora scoperti (Davigo dixit …!). La classe politica (buona parte …) nel frattempo campicchia, adattandosi e sfruttando tutte le opportunità per favorire caste e corporazioni. I tre poteri teoricamente sovrani ed indipendenti in realtà si associano liberamente tra di loro e tramano per perseguire la fazione avversa con ogni mezzo. E non hanno paura a vantarsene. Povero Montesquieu, e povera la sua separazione dei poteri, che avrebbe dovuto garantire uno sviluppo equilibrato ed armonico delle società …! Qui sta regnando un discreto caos e, se non ci mettiamo riparo in fretta, corriamo il rischio di fare un enorme salto all’indietro, senza alcuna garanzia di dove andremo a cadere. È lo stress test di cui ho già parlato: tira la corda oltre ogni limite per vedere se e dove si spezza. Una specie di roulette russa. Prima o poi il colpo parte e chissà chi sarà il “fortunato” … L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va … Tocca a noi cittadini, almeno a quelli capaci di leggere la Storia ed il presente senza paraocchi e senza lo schermo delle ideologie totalizzanti, di destra o di sinistra. Sono i riformisti, strani ircocervi, di solito dotati di un pessimo carattere (*). Serve lucidità e pragmatismo, coraggio e determinazione. Roba rara, quasi introvabile, roba fuori moda, desueta, forse sepolta sotto il cinismo ed il disincanto imperanti. L'anno che sta arrivando tra un anno passerà … Non so se ci stiamo preparando: è questa la novità. (*) Trovo su Wikipedia la seguente folgorante definizione: «avente corna di cervo, e il mento irto per la lunga barba, spalle pelose, impeto velocissimo nel primo correre, e facilità a stancarsi subito».
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