Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2025

Ci salverà il "mercato"?

Fino a prova contraria, viviamo in una  “economia di libero mercato” . Con tutte le cautele del caso,  “libero mercato”  significa “libero mercato” e, se pure non fosse proprio libero libero, almeno così tenderebbe ad essere. Ha regole, limiti, trattati, consuetudini, anche tensioni e difficoltà, ma è sostanzialmente “libero”, nel senso che è basato su domanda e offerta, che gli scambi non sono osteggiati ma favoriti, che se ne prevede la reciprocità, che ci si fa liberamente concorrenza, che insomma NON sia come nel film (già ricordato) di Troisi e Benigni, dove si doveva pagare “un fiorino” ogni volta che si passava davanti al doganiere. Quella scena a suo tempo (1984) fece molto ridere, proprio perché rappresentava un assurdo palese, una caricatura paradossale di una società ancora legata alla legge del più forte. Oggi invece c’è ben poco da ridere. È arrivato un signore alla Casa Bianca, dall’aspetto improbabile e dai modi molto poco urbani, che ha deciso di usare la ...

La fede e la ragione: game over?

  Fra le tante notizie da cui siamo “raggiunti” quotidianamente (eviterei il termine “bombardati”, perché c’è tanta gente al mondo su cui le bombe purtroppo stanno continuando a cadere per davvero …), quella di un Papa laureato in matematica, oltre che in teologia, è troppo singolare per non ragionarci su: l’hanno già fatto in tanti in questi giorni, però … Un sacerdote, diventato addirittura Papa, vocato anche in discipline scientifiche (la matematica è il linguaggio della scienza), dimostra senza dubbio una particolare apertura mentale, non fosse altro perché testimonia interesse per aspetti che attengono alla pura razionalità la quale, richiedendo sempre e solo dimostrazioni logiche, è ben altro rispetto alla fede, che non ne prevede, per definizione. Sul rapporto tra fede e ragione sono state scritte intere biblioteche, e questo dimostra comunque che esse perlomeno non sono affatto incompatibili: sono entrambe manifestazioni del pensiero umano e quindi possono completarsi a vic...

La domanda e l'offerta

È successo anche in Romania, dopo Francia, Canada, Australia, confidiamo succeda presto anche in Polonia … non può essere un caso. Quando i cittadini di Stati democratici si trovano davanti la concreta possibilità di finire sotto regimi con tendenze autocratiche, ispirati a Paesi non importa se già apertamente dittatoriali (la Russia di Putin) oppure aspiranti tali (gli USA di Trump), finisce che scatta un allarme, che porta masse consistenti di persone alle urne a votare l’alternativa democratica, anche se fino al giorno prima questa era data per sicura perdente. In Romania domenica scorsa si sono presentati ai seggi oltre due milioni di elettori (l’11% in più di affluenza) che avevano disertato il primo turno, dal quale il candidato filorusso era uscito vittorioso. Di fronte ad una minaccia alla democrazia, quelle persone hanno preso in mano la matita e hanno votato il candidato europeista, malgrado fosse dato per sicuro perdente, portandolo ad una imprevista e consistente vittoria. ...