Il vertice di Confindustria si esalta facilmente: ha applaudito Conte uno, ha applaudito Conte due, voleva fermamente il Conte tre, ora fa standing ovation a Mario Draghi; temo che applaudirebbe chiunque vada lì a promettere un po’ di stabilità e un po’ di respiro per i conti aziendali … Dopotutto non c’è da stupirsi: gli industriali vogliono fare affari, far crescere aziende e profitti, e applaudono di conseguenza. Dubito però che si rendano pienamente conto della profondità delle riforme di cui l’Italia ha bisogno e che Draghi si è impegnato (con l’Europa, prima che con gli italiani) a realizzare in tempi certi. Sono riforme che hanno forma di leggi, ma anche e forse soprattutto di comportamenti. E toccano tutte le parti in causa: istituzioni, partiti, parti sociali, media, semplici cittadini. La loro riuscita è quindi legata a quanto e come parteciperanno al processo riformatore tutti gli attori. Messa così, sembrerebbe un’impresa disperata, l’ennesimo pio desiderio destinato a nauf
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