Caro Michele, debbo riportare verbatim le parole che hai appena pubblicato sulla tua posta del Venerdì: “Venendo a Draghi: io mi sentivo un elettore del governo giallo-rosso, con tutti i limiti del caso, e non mi sento un elettore di questo governo, che è frutto di una lecita alchimia istituzionale (ha i voti in Parlamento), non certo di un risultato elettorale. Ma non posso non vedere e non sentire che il prestigio di Draghi poggia su solide basi. Quando parla, di solito poco, è preciso e semplice, il contrario del politicante. È un uomo di centro, laico anche se credente. È un uomo di mercato, eccome, ma anche un uomo di Welfare. Un democratico legalitario. Un forte e credibile europeista. Una specie di Prodi conservatore, ammesso che i conservatori se ne accorgano. E dunque penso che sarebbe il leader ideale di un centro-destra finalmente civilizzato.” Non ho saltato neanche una virgola. E resto di sasso … Perché mi sento improvvisamente diverso, estraneo, tagliato fuori da una st
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