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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

I sogni nel cassetto di Giorgia Meloni

  Non ci credete, non è vero niente … non è vero che esiste una Meloni diversa dalla ex-missina della Garbatella che gestisce con serietà e professionalità i rapporti internazionali. È tutta una montatura propagandistica, una fuffa mediatica, uno  “spin”  diffuso senza ritegno, per dare a tutti noi l’illusione che almeno all’estero Meloni sia diversa da quella che qui si fa consigliare dai vari Donzelli, Lollobrigida, Urso, Fazzolari, e che fa finta di litigare con il truce Salvini (come Sandra e Raimondo …). Meloni all’estero è ancora più pericolosa che in casa: qui almeno ce la vediamo tra di noi! D’altronde, abbiamo visto all’opera Toninelli, Bonafede, Lezzi, Castelli, Taverna, campioni impareggiabili, cosa volete che ci faccia uno come Donzelli? Un baffo, ci fa, un baffo …! All’estero invece Meloni dà il suo meglio, si esibisce sempre in show roboanti, sfoderando tutto il repertorio della sua provincialità sovranista e delle sue peggiori mire politiche. Non fatevi imbrogliare dalla

La lagna

  Non è tra i diritti garantiti costituzionalmente, non fa parte della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, non è materia scolastica, ma è certamente un diritto inalienabile del popolo italiano. La lagna, il mugugno, il muso lungo, il piagnisteo, il lamento, … un’autentica eccellenza nazionale! Nessuno si tira indietro, anzi. Anche quando sarebbe più utile una sana riflessione su quanto ci capita intorno. Parliamo di mutui, a tasso fisso o variabile: chi si è trovato a doverne stipulare uno, certamente si è trovato di fronte all’alternativa tra le due soluzioni. Scegliere può non essere facile, ma i termini della questione sono alla portata di tutti. Qualche anno fa (ora la situazione è molto diversa) si trattava di scegliere tra un tasso fisso, che poteva essere pari a 1,5-2,5 % costante per tutta la durata del mutuo (10, 20, 30 anni), oppure un tasso variabile, poteva anche essere intorno allo 0,5-0,8 %, con un conseguente notevole risparmio sulla rata da rimborsare mese per mese. Ov

L'aiutino

  È più forte di lei, non riesce a trattenersi … e quindi insiste. La nostra ineffabile Presidente giorni fa ha redarguito il Commissario Gentiloni perché non aveva avuto, a suo giudizio,  “un occhio di riguardo”  per l’Italia. L’altro ieri, di fronte alla magnifica notizia (per noi riformisti, per loro sovranisti un po’ meno …) del nuovo incarico a Mario Draghi per elaborare un rapporto sulla competitività dell’Unione Europea (il nostro Draghi ancora sulla scena …), di nuovo la Presidente ha detto di sperare in un  “occhio di riguardo” , anche da Draghi. Due indizi fanno (quasi) una prova, diceva Agatha Christie. Questo Governo evidentemente non riesce a sfuggire alla logica nazionale dell’aiutino, della raccomandazione. Per i campioni della maggioranza, l’UE è una specie di cerbero da blandire ed ingraziarsi, sperando in un trattamento di favore. In ogni caso la UE è un corpo estraneo, un “altro da sé”, la maestra che ti giudica, ti bacchetta e dalla quale speri di ricevere, bontà su

Caro Michele ...

  Centodieci forse era troppo … Qui si vuole far passare come “dì sinistra” un provvedimento che si è dimostrato essere la quintessenza del peggiore populismo. “Graduidamende”  andava dicendo Conte con la sua insopportabile improntitudine, e i furbi se ne approfittavano. In realtà il superbonus è stata una sfacciata e ruffiana operazione, pensata solo per ottenere consenso, senza preoccuparsi dei sicuri danni conseguenti. … altrimenti sarebbe stata realizzata lo stesso, perché l’idea di base non era né nuova né sbagliata, ma con più misura, più criterio e competenza contabile. E invece sì è preferito il fascino del  “graduidamende” , molto più efficace e convincente sul piano elettorale. Ora restano i conti da pagare (e li pagheremo a lungo …), e i danni collaterali irreversibili: i ponteggi dal costo più che raddoppiato, come ogni altro materiale edilizio, lavori non terminati, dissesto contabile, per non parlare degli utili abnormi dei furbi beneficati. Ma adesso sono arrivati quelli

Se dico treno ...

  Ogni notte, da sempre, su tutta la rete ferroviaria si fanno lavori come quelli programmati a Brandizzo e non succede mai (… quasi mai, ahinoi!) alcunché di tragico. E' solo  routine  di lavori delicati, ma del tutto consueti. Questo vuol dire che le procedure in atto, pur se certamente migliorabili, come tutto al mondo, non sono così aleatorie, imprecise ed arbitrarie. Dimostrano di funzionare egregiamente. Però una volta capita che qualcuno ritenga di forzarle oltre ogni limite di ragionevolezza ed ecco la tragedia. inutile fare filosofia o, peggio, ideologia spicciola (vedi Landini e compagni) sul sistema economico, il subappalto, il capitalismo, lo sfruttamento, e tutto l’armamentario caro a chi ama pontificare. A Brandizzo non c’era nessun subappalto: i lavoratori deceduti erano, a quanto si sa, dipendenti regolari di una ditta da decenni impegnata e specializzata nella manutenzione della rete ferroviaria. Nulla di losco, di illecito, di misterioso. Solo lavoro. E le procedu