Ma questi dove vogliono arrivare? Lo sanno già, hanno in mente un piano preciso, o intanto vanno, con le vele spiegate, e poi si vedrà dove li porterà il vento della loro galoppante megalomania? Vanno verso una democrazia autoritaria? Quanto autoritaria? Quanto ancora democrazia? O forse vogliono una dittatura “moderna”, “soft”, tecnologica, pervasiva, persuasiva, subdola e mascherata? Che facciano sul serio, non v’è ombra di dubbio. Mi ripeto: questa non è un’esercitazione! Queste destre rampanti ed aggressive hanno capito che è il loro momento, che “la ggente” è sfiduciata, disperata, incazzata, intimidita, disillusa, indifesa, e perciò disposta a credere a qualsiasi cosa, purché sia in sintonia con le sue fobie, i suoi incubi, con le paure che, opportunamente alimentate, si porta dentro. Vale negli USA, ovviamente, dove uno, che dovrebbe stare nelle patrie galere per complotto contro lo Stato, è invece saldamente (e legittimamente …!) insediato alla Casa Bianca. Vale per la Trumpina de noantri, che ha evidentemente deciso che, invece di governare, cioè fare cose che restano, che cambiano in meglio la vita delle persone, basta alzare la voce, minacciare, contare favole edificanti a cui tanto qualcuno crede, inventare complotti, fare la vittima di ipotetici agguerritissimi nemici, nella più genuina italica tradizione del “chiagni e fotti”. E vale per tutti gli epigoni che spuntano qua e là, approfittando delle favorevoli condizioni ambientali. Spuntano come funghi, che però non sono affatto buoni da mangiare, buoni da seccare, da farci il sugo quando viene Natale, che peraltro è appena passato. Questo è il nuovo COVID: è un’epidemia, quasi una pandemia, che sta infettando il tessuto democratico, già di per sé slabbrato, di tutto l’occidente (e non solo). Il problema è che non si vede vaccino all’orizzonte, non si vedono i migliori cervelli del pianeta al lavoro per contrastare il virus anzi, sembra che interessi a ben pochi l’elaborazione di una strategia di difesa e contrattacco. Tanto, tra otto anni (pare che) un asteroide (in arrivo) ci spianerà tutti …! Mi sbaglio? Sembro un paranoico catastrofista? Ho i transiti negativi? Può darsi, ma al momento l’umore è tendente al nero profondo, nella nuance “black hole”, da dove non esce nemmeno un fotone … Qui da noi abbiamo costretto un quasi novantenne come Romano Prodi, che non s’è fatto pregare più di tanto, a tornare sulla breccia per cercare di suonare la sveglia ad un centrosinistra del tutto imbambolato e privo di ogni orientamento strategico. Ha un bel dire Elly Schlein che “la visione è bella e forte”. Beata lei …! Forse sarà sufficiente per arrivare al 30%, per fare un “buon risultato”, per darsi due pacche sulle spalle soddisfatti, ma non per vincere e per governare, ammesso che a qualcuno interessi per davvero vincere e governare. Questo non è un gioco di società, questa è vita, per milioni di persone in carne ed ossa alle prese con i problemi reali di tutti i giorni: casa, lavoro, sanità, scuola, potere d’acquisto, e anche giustizia. Chi si preoccupa di mettere soldi nelle tasche di ceti impoveriti, che giustamente non sopportano cali nel tenore di vita, qualunque esso fosse? Qui, piaccia o no, l’ultimo a mettere sul tavolo soldi veri è stato il governo Renzi nel 2014 con i mitici 80 euro, che andavano, ogni mese, netti, a 10 milioni di persone del ceto medio-basso: 10 miliardi ogni anno, mica noccioline. Da allora, quei quattro carri armati di mussoliniana memoria sono passati nelle mani di Conte, poi di Meloni, e sono sempre gli stessi, da dieci anni, riciclati e rivenduti con sempre minore fantasia, e qualche spicciolo in più. Ma, nel frattempo, il mondo ha visto crisi, pandemie, guerre, e nulla di più è arrivato al cittadino medio. Anzi, una rinata inflazione gli ha mangiato redditi e ricchezza. Ci si può stupire della reazione un po’ sopra le righe? Questi invece l’unica cosa che fanno è alzare la voce, alzare il livello di allarme, alimentare fobie, così la gente reagisce o dando credito al primo ciarlatano che urla, o mandando tutti a quel paese. E l’opposizione, questa poco esaltante situazione sotto gli occhi di tutti, pensa di risolverla a convegni, fondando nuovi soggetti politici, nuove associazioni, con millimetriche “equidistanze”, con sottili e raffinati distinguo? Il centrosinistra continua ad usare un fioretto (peraltro spuntato), contro un avversario che brandisce un’ascia bipenne, una mazza ferrata, una catena uncinata. Io invece verrei vedere le migliori menti del mondo democratico chine a studiare rimedi, ad elaborare strategie, proposte, a comunicare e confrontarsi continuamente. L’opposizione sta perdendo una battaglia, anzi la guerra, contro avversari potenti e diretti, che usano strumenti ed argomenti molto penetranti ed efficaci e, pur con la sua raffinatissima cultura politica, non riesce a ribattere e possibilmente vincere. Nei film solitamente il campione che prende un sacco di botte, incassa, sembra sul punto di crollare, sanguina pesto e lacero, ma ad un certo punto scatta la scintilla, trova le forze per reagire, scuotersi, e ribaltare la situazione. Per l’avversario allora non c’è scampo: il campione, pesto e lacero, adesso assesta colpi potenti e precisi, mette nell’angolo il villain ed infine trionfa, per correre subito tra le braccia della donna amata, che stava quasi (quasi) perdendo fiducia nel suo campione. Sipario. Ma qui non c’è alle viste nessun Jack Ryan, John McClane, Eaton Hunt, perfino James Bond è morto. E non arriverà nessuno. Tocca cavarsela da soli, con le risorse disponibili, con i leader disponibili, con i partiti disponibili. Ne serve semmai qualcuno in meno, non altri in più, già pronti a spaccare il capello in sessantaquattro (in quattro lo si faceva con le vecchie tecnologie analogiche …). Servono idee, teste, contenuti, e persone che “le vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. “La leva della classe ’68” ha fallito la sua missione, inutile girarci intorno. Che vengano avanti altre leve, altre esperienze, altre proposte. E che il dio laico del riformismo, che sicuramente esiste, ce la mandi buona. Amen. Almeno per ora …
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