La maggior parte dei Paesi sviluppati, nell’ultimo decennio o poco più, ha dovuto subire due grandi crisi, due batoste difficili da dimenticare: la crisi finanziaria del 2008 e quella pandemica del 2020, ancora in corso, seppur in via di risoluzione. Le conseguenze le abbiamo vissute sulla nostra pelle e ancora bruciano. Però, almeno, “mal comune, mezzo gaudio” : tutto il mondo ha dovuto far fronte a difficoltà inaudite e lo ha fatto, anche con qualche successo. Nel frattempo però, altre crisi “locali” hanno colpito specifiche realtà. La prima, che proprio “locale” non era, malgrado coinvolgesse direttamente un solo Paese, è stata l’avvento di Donald Trump in USA: quattro anni vissuti pericolosamente, fino all’incredibile assalto al Campidoglio, conclusi con l’insediamento del democratico Joe Biden ed il rispristino di una certa “normalità” nella politica statunitense e, di conseguenza, in tutto il mondo occidentale. Il cambio è stato netto, senza equivoci né troppi compromessi. Anche
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