Cari parlamentari di Italia Viva, è un momentaccio, lo so. Nei prossimi giorni voi tutti sarete (o lo siete già stati …) sottoposti a forti pressioni da parte del PD e dintorni, pressioni tendenti a farvi rientrare nei ranghi, assicurando in qualche modo il vostro voto al Governo Conte bis bìs (o non so come chiamarlo …). Non c’è motivo di credere che non sarà così, visto il precario equilibrio della ex-maggioranza dopo il voto al Senato. Non c’è neanche motivo di esserne scandalizzati: dopotutto siete stati eletti nelle fila del PD ed è comprensibile che in questo frangente il PD vi esorti a sostenere il Governo, tanto più che il PD stesso si è preso la responsabilità di non supportare in alcun modo (almeno così è parso dal di fuori) la vostra azione, l’azione di Renzi e di Italia Viva, tesa a provocare quello scatto in avanti, quel cambio di passo, a parole da tutti invocato, ma in realtà rimasto finora nel limbo delle buone intenzioni. Si è preferito rovesciare la responsabilità su Matteo Renzi che, come sappiamo bene, non è uno che si nasconde o che nasconde la mano. “È tutta colpa sua” è la vulgata “è lui il guastafeste, il provocatore, l’untore, l’irresponsabile”. Sappiamo che questa narrazione ha facile presa e infatti funziona egregiamente. Quindi, è del tutto logico che vi facciano proposte, ovviamente corredate da inviti alla solidarietà, al realismo, alla responsabilità politica, ma anche da promesse, da lusinghe, perfino da opportunità ben più concrete. Ognuno di voi sarà quindi costretto ad interrogarsi, a fare i conti con la propria coscienza, con la propria storia, forse anche col proprio elettorato. Mi permetto quindi di scrivervi per proporvi una linea di condotta: non rispondete con un secco NO (nel caso aveste già deciso di rispondere con un secco SI, questa missiva sarebbe del tutto ininfluente …), ma siate positivi e lasciate aperta la possibilità, legandola ad una condizione chiara e semplice, perfino banale. Quella di intraprendere con decisione, e da subito, la strada delle riforme: ovvero scrivere un Recovery Plan completo e credibile, accedere al MES, fare un piano credibile per la riapertura delle scuole, far partire celermente, e per davvero, i cantieri, impostare una seria riforma istituzionale. Le cose che conosciamo bene. E chiedete pure garanzie precise, anche sotto forma di Ministeri, non si sa mai ... È chiaro che sono le stesse condizioni fin qui poste dal Partito, niente di nuovo, ma un conto è porle come Partito, come organizzazione che si contrappone ad altre organizzazioni/istituzioni, un conto è porle singolarmente, per testimoniare una scelta non solo collettiva, ma anche personale. Mi chiederete: a che serve questa manfrina? Se questi non vogliono fare certe cose, non le faranno, a prescindere da chi e come gliele chiede; cercano yes-men, che assecondino l’andazzo dominante dettato da Conte-Casalino, incassino qualche ricompensa e non rompano troppo le palle. È certamente vero, ma tenete presente che è stata fatta passare la narrazione di Renzi che pone condizioni, decide, fa dimettere, ordina e dispone. Come al solito fa comodo personalizzare, ha già portato bene una volta nel 2016. Sentirsi ripetere da qualche decina di parlamentari “singolarmente”, la richiesta degli stessi contenuti politici comunica ben più chiaramente il senso e il peso delle scelte. Noi non finiamo all’opposizione perché vorremmo fare cose del tutto diverse, ma perché vorremmo farle MEGLIO di come questi qui si apprestano a farle. Il Recovery Plan è stato modificato, parzialmente, ma comunque secondo le nostre richieste, così anche la delega ai Servizi; Bonetti ha fatto l’unica riforma seria del Governo, Bellanova ha assicurato la filiera dell’alimentazione con estrema efficacia, insomma abbiamo lasciato tracce visibili ed importanti. Ora si tratta di continuare a combattere per le stesse cose, ma da un’altra posizione. E la partita è tutt’altro che finita … E quindi, insistete tutti, uno per uno, nelle stesse richieste, pubblicizzatelo, non lasciate che vi inglobino nelle posizioni schematiche che vengono artatamente attribuite al Partito. Il Partito siete voi, non solo il leader Matteo Renzi, che è oggettivamente fin troppo esposto. Bisogna dare il senso di una comunità che agisce in modo coordinato per obbiettivi positivi e non per il gusto della visibilità. Servirà a poco, ma non possiamo lasciar passare la vulgata senza esporre una lettura diversa …
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