Esulta Italia! Il popolo italiano (o almeno i due terzi abbondanti di esso, stando ai più recenti sondaggi) esulta, esplode la sua gioia, il suo tripudio, inondando i social (ma non solo) di simpatici ed amichevoli messaggi di giubilo, carichi di speranza e di fiducia nel futuro, ora che esso è improvvisamente diventato più luminoso, dopo la capitolazione del villain, finalmente smascherato, causa di ogni tribolo nazionale. Se ne è andato! Ha tolto il disturbo! Finalmente liberi! Esulta Italia! Da lunedì i soldi della Sanità saranno più che sufficienti a prevenire, curare, vaccinare, grandi e piccini, poveri e ricchi, giovani e vecchi. Fanculo il MES! Partiranno i cantieri, a decine, in tutta Italia, e frotte di lavoratori si recheranno festanti al lavoro, come i sette nani alla miniera. Gli altri aspetteranno pazienti a casa, spendendo cashless il loro cospicuo reddito di cittadinanza e giocando a Monopoli con i padri o i nonni di “quota 100”. L’Europa erogherà tutto il denaro necessario, senza bisogno di inutili piani dettagliati (tanto chi li legge…!), senza insistere in fastidiosi e noiosi controlli e rendicontazioni; basterà un’autodichiarazione di Toninelli, maestro delle analisi costi-benefici, appositamente richiamato in servizio attivo. Stato e Regioni, finalmente uniti in un unico afflato solidale, marceranno a braccetto e sorridenti verso l’integrazione e la condivisione di metodi ed intenti. Tutto il Mediterraneo (dalla Turchia, dall’Egitto, alla Libia) si stringerà compatto intorno a Roma, tornata “caput mundi”, faro splendente sul “mare nostrum”. Anche la NATO esulta, ora che il suo agognato, forse futuro nuovo Presidente è tornato libero da impegni … Infine, “sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno, anche i muti potranno parlare, mentre i sordi già lo fanno” (per i puristi, la citazione non è esattissima, ma è per non farla troppo lunga…). Era facile, dopotutto, ci siamo preoccupati per nulla: bastava poco. Un’alzata di sopracciglio del possente Giuseppi, uno strale forgiato “ad hoc” dall’angioletto/diavoletto Casalino, un’occhiata d’intesa con Zingaretti e Franceschini, e voilà, il gioco è fatto. O almeno pare … Ma è inutile consultare aruspici, scrutare il volo degli uccelli e studiare fondi di caffè o viscere di animali all’uopo sacrificati. Tempo due o tre giorni e il futuro si svelerà; come in un “serial” che si rispetti, l’attesa dell’ultima puntata diventa spasmodica: si cercano spoiler, si chiede all’amico dell’amico, che vive in Islanda, dove forse l’hanno già trasmessa, si telefona al figlio del portinaio del fratello dello sceneggiatore. Inutile! Tutto inutile! Anche perché la sapiente produzione ha disseminato dappertutto indizi fuorvianti, false tracce, spifferi programmati, … vatti a fidare. E poi … arriva l’ultima puntata, l’audience è al massimo, si raggiunge il climax, e si scopre che non è tutto finito, che non tutto si capisce e si conclude. Per forza! Bisogna creare la giusta attesa per la prossima stagione, sennò chi la guarda! Bene! Questo è il gioco, signore e signori, questo lo spettacolo! Non lo gradite? Non siete contenti? Vi pare un po’ inadeguato? Nessun problema: la produzione ha pensato anche a questo. Eccovi un “talent” nuovo di zecca, adatto a palati raffinati e cervelli poco inclini all’ottimismo: il “Virologists’ talent show”, dove illustri scienziati, in cerca di effimera gloria mediatica, si sfideranno all’ultimo virus per conquistare la vostra fiducia e turbare i vostri sonni, mentre Arcuri va a caccia di siringhe e di vaccini. Insomma, andrà tutto bene. Fidatevi! Basta che Renzi si tolga dai coglioni! Esulta Italia! (Se tutto andrà bene, ed i “responsabili” faranno davvero i responsabili, pare che questo sarà il nome del prossimo DPCM, coming soon).
Post-Scriptum: Dalle battute finali de “Gli intoccabili” – Brian De Palma, 1987: Eliot Ness (Kevin Costner): - Mai smettere di lottare, finché l’incontro non è finito! Al Capone (Roberto De Niro): - Ma vattene, tu non sei niente, sei solo chiacchiere e distintivo! |