Le puntate precedenti: Cronache dal futuro - Uomini & Business – 21 SETTEMBRE 2018 Il futuro è arrivato? - Uomini & Business – 13 NOVEMBRE 2019
Sì, è arrivato. Come passa il tempo … quasi due anni e mezzo da quel settembre 2018 quando, in preda a suggestioni lisergiche, in un tripudio di giallo e di verde, mi misi ad immaginare un possibile epilogo ... Se vi va, leggetelo (o rileggetelo, se proprio siete miei fan). Un anno dopo (novembre 2019), virato il mondo sul giallo e sul rosso, provai di nuovo a fantasticare in merito (gli amici tutti mi hanno consigliato di smetterla con certa roba che dà le visioni …): mi parve che ci fossimo quasi (dove? rileggetevi pure quello, se volete). Adesso è successo. Abbiamo sentito un asciutto e puntuale discorso, e poi una replica ancora più asciutta e puntuale, del Mario, quello bravo davvero: il più bravo, anche se un po’ si impappina sui numeri, pensa tu, e adesso comincia una nuova avventura, come quelle del signor Bonaventura, dell’indimenticabile STO (ovvero Sergio Tofano: i più giovani alzino metaforicamente le chiappe e cerchino su Wikipedia chi era STO). Non è più la conquista del mitico “milione”, adesso ci sono almeno 209 miliardi, di euro mica di povere lirette, e il livello del gioco si è spostato molto in alto. Roba da professionisti. Beppe l’Elevato (lui ci è sempre stato molto molto in alto …) aveva intuito tutto e aveva cercato di preparare i suoi “meravigliosi ragazzi” al futuro incerto che li attendeva. Aveva fatto tutto il possibile per fare capire loro che il gioco stava arrivando alla fine, che adesso toccava ai duri giocare, mica ai dilettanti allo sbaraglio, che “l’esperimento” (per citare Iacoboni) era fallito, lasciando anche molto disordine ed un po’ di macerie nel laboratorio. Bisognava mettere in ordine tutto, e dare una bella ripulita. Ma i “meravigliosi ragazzi” avevano fatto orecchie da mercante, avevano traccheggiato, anzi se ne erano partiti in safari a caccia di Responsabili, guidati dal Conte Casalino (una sola persona per due, come il Conte Max di Sordi e De Sica), cercando impossibili recuperi a tempo ormai scaduto. Beppe ha dovuto precipitarsi fin giù a Roma, lasciando sul tavolo trenette al pesto e alici fritte, per spiegare loro che era una fortuna che Mario Draghi avesse accettato di lasciare la sua tranquilla vita da pensionato e di rimettere a posto il casino lasciato, che adesso bisognava collaborare e mostrarsi contenti della conclusione, anche se scodellata da quel dannato di Renzi e dal suo compare Mattarella. Ha sudato sette camicie, si è sgolato davvero, ha poggiato tutto il suo dolce peso sulle morbide guance degli statisti in erba (più che in erba li ha trovati in qualcos’altro …) per tenerli buoni e farli votare giusto. Gliene è scappato qualcuno, ma c’è sempre l’ultimo giapponese nella giungla di Okinawa: bisogna aspettare che finisca le poche munizioni rimaste. Poi si cheterà anche lui. Ma adesso viene il bello (che NON è Di Battista): cosa fare di un esercito di quasi 300 giovani e forti aspiranti statisti, che al prossimo giro (tanto, prima o poi arriva …) resteranno quasi tutti privi di ogni confortevole comfort da deputato? È una bella responsabilità rimandarli a casa a sperare nel reddito di cittadinanza e aspettare la pensione tra qualche decennio. Questi scemi si sono perfino tolti i vitalizi …! … Serve di nuovo una pensata geniale, ma geniale davvero, roba forte, servirebbe il Casaleggio vero, non questo qui che continua a giocare con Rousseau, un videogioco dell’altro secolo, tragicamente passato di moda. Servono menti fertili, adatte allo svolo della fantasia, alla trascendenza, alla “transizione cerebrale”, … un guru orientale, un gran Maestro, … Eccolo, c’è, e arriva pure dalla Thailandia; la stazza ce l’ha, la fantasia pure: è il personal trainer di Nicola Zingaretti, è lui, Goffredo Bettini: un’idea la partorisce certo. Infatti, ecco che ti scodella pronto la genialata: l’INTERGRUPPO. Dice: mettiamo insieme tutti i parlamentari di PD, LEU e M5S e così nel mucchio facciamo tutti un figurone. Beppe va in sollucchero: quando ci sarà da fare le liste per le elezioni, quando sarà, ci penseremo. Capita che questi tontoloni del PD e di LEU, che litigano sempre tra loro e con tutti, ci mollino pure un bel po’ di posti in lista e così salviamo un certo numero di famiglie bisognose di parlamentari in rovina. Si può fare, si deve fare. E subito. Così si riparte verso un luminoso futuro: io, Beppe, me ne ritorno alle mie trenette, questi sciamannati li lascio nelle mani di Travaglio e di Bettini, che se li smazzino loro! Al massimo, chiedano un parere a Lilli Gruber e facciano il punto con Paolo Pagliaro. L’importante è che lascino lavorare quelli bravi. L’”esperimento” è finito, andate in pace. E forse non è nemmeno fallito ...
|