Casomai qualcuno ancora nutrisse dei dubbi, il recente rapporto del CENSIS (mica uno spara-sondaggi qualunque …) ha confermato che l’Italia è un Paese di creduloni un po’ fessi, ma che si credono molto furbi (come d‘altronde tutti quelli un po’ fessi …).Guai a generalizzare, ma quando un buon 10% non crede all’allunaggio del 1969, o un 5,8% crede che la Terra sia piatta come un pizza quattro stagioni (che in effetti sono davvero quattro …), c’è poco da stare tranquilli. Ovvio che il 5G è figlio di Satana (19,9%), che il Covid è un’invenzione di Bill Gates e della Spectre-Big Pharma (5,9%) e il vaccino è inutile (10,9%)! Vero è che si tratta di minoranze, ma sono minoranze corpose, mica quattro bontemponi annebbiati da troppi spritz a stomaco vuoto. Sarà che non potrò mai dimenticare quella notte di luglio passata davanti ad un televisorino da 15” in bianco e nero, seduto su una scomoda sediolina da spiaggia (casa di mare …) a guardare immagini sfocate che arrivavano da un altro mondo, sarà che poi questo mondo di qua ho avuto la fortuna di girarlo da ovest a est, e anche da nord a sud, per cui posso testimoniare personalmente che NON è una pizza, anche se ha le quattro stagioni, sarà che sono uno che userebbe il metodo scientifico anche per scegliere la pizzeria di cui sopra, ma confesso che non ammetto la minima indulgenza verso questi fuori di testa, comunque ammantati o camuffati (il 12,7% crede che la scienza faccia solo danni …). E non finisce qui, ai tanti creduloni un po’ fessi! La follia si impadronisce anche delle istituzioni, di insospettabili deputati e pensierosi intellettuali, che non hanno vergogna nel caldeggiare e votare la legge che equipara (contributi economici compresi …) l’agricoltura biologica a quella biodinamica. Che sarebbe come equiparare l’astronomia con l’astrologia, l’origine dell’universo con i temi natali, Stephen Hawking con Paolo Fox. Il Parlamento ha già compiuto un mezzo scempio votando la legge al Senato con il solo voto contrario della Senatrice a vita Elena Cattaneo, casualmente scienziata di professione; ora siamo in trepida attesa dell’altro mezzo scempio alla Camera, sperando che nel frattempo qualcuno rinsavisca e ponga rimedio alla follia di benedire per legge la pratica del cornoletame e l’antroposofia. (In questo caso nessuno si interroga sul ruolo di Demeter, associazione tedesca custode delle astruse teorie steineriane.) Il guaio è che questo atteggiamento fa tanto alternativo, fa tanto evoluto, indipendente, chic e snob, tanto “a me non la danno a bere …; IO so che la verità va cercata, di soppiatto, negli anfratti, perché è nascosta, camuffata, soffocata dal pensiero unico che ci domina …”. Ebbene, cosa c’è di più stupido che credersi molto più intelligenti degli altri? Che poi la cosa non si ferma alle palesi minchiate sopra riportate. No, l’atteggiamento è lo stesso del presuntuoso che coltiva solo il retroscena e non guarda mai la scena, quello che, per distinguersi dalla massa di noi poveri pecoroni, c’ha sempre “l’amico caro” che gli ha confidato la verità “vera”. Sono terrapiattisti politici … Molti anni fa Nanni Moretti in “Caro Diario” si flagellava pubblicamente (e ci flagellava senza pietà) dicendo: “io non credo nella maggioranza delle persone, io sarò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza”. Diciamo la verità, in quanti avevamo capito che NON scherzava, che diceva una tragica verità? Che a forza di dubitare si diventa idioti, ci si rinchiude in un ghetto e ci si pasce di aforismi, di sofismi, di snobismi, … Gente che passa una vita a costruirsi intorno una bella e robusta gabbia e, quando l’hanno finita e loro sono rimasti ben chiusi dentro, urlano: “Maledetti, fateci uscire!”. Va be’, ci siamo capiti. Il fatto è che una falsa ma diffusa idea del politicamente corretto spinge a dimenticare che il rispetto delle minoranze non significa dittatura delle minoranze, che non basta essere originali e controcorrente per essere sempre nel giusto, soprattutto quando è possibile avere riscontri con la realtà fattuale. E invece i media, e i social, idolatrano l’eccentrico, non importa quanto sia eccentrico, perché fa audience, fa scalpore, anima il dibattito, e chissenefrega del rigore dell’informazione. Qualunque deficiente, purché antagonista, vale come un vero esperto. È l’esaltazione dell’”uno vale uno”, il lascito avvelenato del grillismo, del populismo. E così le percentuali crescono ... Un vero e proprio sovvertimento dell’ordine sociale dove, per tacito contratto, ognuno deve fare la sua parte (il dentista, l’idraulico, il virologo, l’architetto, il muratore, il professore, il magistrato, …) e ognuno deve fidarsi, almeno fino a prova contraria, di quello che fanno gli altri, pena l’impossibilità fisica di vivere insieme. Questo non significa abbandonare lo spirito critico, anzi, significa imparare ad esercitarlo per il bene di tutti, perché dal confronto tutti impariamo e miglioriamo. Ma si impara da chi sa, come si impara dall’esperienza, e soprattutto si impara ad imparare, che poi è il fondamento del metodo scientifico. E quanto più il mondo diventa complesso, tanto più è difficile resistere alla semplificazione, all’attrazione del complotto che tutto spiega, e mantenersi lucidi, attaccati alla realtà, senza cedere al fascino della stravaganza, anche se molto applaudita. Perché altrimenti, a forza di diffidare e distinguerci, ci ritroviamo con un colapasta sulla testa.
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