Dunque, abbiamo evitato un errore clamoroso.All’ultimo momento, grazie ad una mobilitazione la cui eco è arrivata fino al Quirinale, la Camera ha accolto un emendamento che espunge dal testo della legge (benemerita) sull’agricoltura biologica ogni riferimento all’agricoltura biodinamica, pratica sciamanica ed antiscientifica, fondata cent’anni fa dall'esoterista (!!) Rudolf Steiner e adesso sotto l’egida di un’azienda privata tedesca. Si stava perpetrando un vulnus alla Costituzione, alla logica, al buon senso, nonché all’autorevolezza del “metodo scientifico”, sul quale poggia da qualche centinaia d’anni la società moderna occidentale. Non la sto facendo troppo grossa, né sto amplificando preoccupazioni superflue (come è stato detto da qualche parte), sto solo sottolineando che, se si mobilita l’Accademia dei Lincei, un Premio Nobel, decine e decine di scienziati e ricercatori, parte di media solitamente sonnacchiosi sul tema, oltre a tanti cittadini amanti della razionalità e impermeabili alla propaganda antiscientifica, se si muove tutto questo non è per una polemica politica di corto respiro. Tutti, nessuno escluso, i gruppi parlamentari hanno colpevolmente sottovalutato l’importanza del vulnus che la legge produceva ed hanno lasciato che la legge venisse approvata al Senato (col solo voto contrario della senatrice a vita Elena Cattaneo) ed arrivasse alla Camera per l’approvazione definitiva. Le proteste, sollevatesi da ogni parte ed arrivate perfino (così pare) al Quirinale, hanno costretto a correre ai ripari. L’onorevole Magi ha presentato un opportuno emendamento, che è stato approvato. Ora la legge torna al Senato per l’approvazione definitiva. Speriamo finisca lì. Nel qual caso, “tutto è bene quel …”, ma è impossibile non trarre qualche considerazione generale da tutta la vicenda. Il Parlamento della Repubblica è troppo importante perché si trasformi, come purtroppo troppo spesso accade, in un legificio che produce prodotti di scarsa qualità, approssimativi se non, come in questo caso, contrari ai principi basilari della scienza moderna. Ci sono temi che rivestono un’importanza che travalica le distinzioni partitiche ed attengono alle fondamenta della nostra società. Vanno riconosciuti e protetti: discussi finché si vuole, ma protetti. Altrimenti si cede alla propaganda becera e dannosa di chi contesta i vaccini, la medicina, tutta la scienza, considerandola opinabile come una qualsiasi opinione da talk show. Non sanno, poveretti, che la scienza è davvero opinabile, lo è per definizione, per costituzione, ma lo è con “metodo” controllato e certificato, e non a furor di popolo. Altrimenti potremmo proporre leggi sulla promozione dell’astrologia, della chiromanzia, della veggenza, tra l’altro settori non privi di un certo peso economico … Galileo ci guarda e ci sorveglia: fortunatamente non si è distratto. Evviva!
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