Ancora una volta non riesco a trattenermi dall’interloquire (ormai sono al limite dello stalking …!) con Michele Serra che, in un recente articolo del 16 marzo, si rammaricava che la sinistra, genericamente e sommariamente intesa come qualcosa di riconoscibile (bontà sua!), perdesse tempo ed attirasse l’attenzione su di sé con continue feroci discussioni su quanto sta avvenendo in Ucraina.Sintetizzo, forse troppo, ma il senso era questo. Dice giustamente, il Michele, che è la destra a doversi sentire più in imbarazzo, vista la sconsiderata ammirazione per l’autocrate russo, a lungo dimostrata dai suoi leader (l’amicone Berlusconi in primis, poi Salvini con le magliette, l’Hotel Metropol e i leghisti veronesi, e pure Meloni, amica di Le Pen, quella che ha fatto distruggere i volantini elettorali con la sua foto a fianco del grande leader, che in Francia scrivono “Poutine”, per non doverlo pronunciare come un imbarazzante “putén”). Dice pure che la sinistra non dovrebbe rubarle la scena con discussioni tra persone che dopo tutto sono dalla stessa parte, ovvero quella degli aggrediti. Va bene, Michele, si sa che a sinistra si ama discutere fino allo sfinimento su tutto e senza alcun limite di modi e di tempi, ma a me non pare che la discussione in atto sia su dettagli marginali. C’è chi ha auspicato, e consigliato la resa agli ucraini, c’è chi ha scritto che non sta né con la NATO né con Putin, c’è ci ha ricordato che “noi” abbiamo fatto ben di peggio, c’è chi ha invitato a guardare “oltre” le mamme coi bambini uccisi, e oltre ci sono solo le macerie delle case, dei teatri, dei centri commerciali, … Guardare oltre … ma dove? Vorrei quindi chiedere al buon Michele, di grazia, potrò mai dichiararmi francamente, schiettamente, democraticamente, in profondo disaccordo con queste che a me paiono posizioni aberranti, malgrado provengano da sedicenti esponenti di una sedicente sinistra? Posso interloquire? Posso incazzarmi, o devo tacere per non dare scandalo? Devo esimermi dall’esprimere il mio profondo dissenso solo perché questi professori, filosofi, storici dell’arte, esimi scienziati, comici un po’ in declino, persino sardine riciclate, si dichiarano di sinistra? Devo usare deferenza per Canfora, Di Cesare, Montanari, Rovelli, Crozza, Cristallo, tanto per non fare nomi ma solo cognomi? E ce ne sono molti altri ancora … Quieto vivere, complicità, cerchiobottismo? Io non pretendo di avere ragione, ma rivendico le mie idee e non me la sento neppure di lasciarli pontificare dai talkshow senza interloquire, senza dichiarare che non ci sto, non sono d’accordo e non accetto alcun vittimismo da parte di chi occupa sistematicamente i media di ogni tipo. Il pluralismo delle idee vale per tutti. Parla Salvini (poco, ormai), parla Canfora (tanto), vorrei parlare anch’io e dire la mia che, guarda caso, è in disaccordo con tutti questi tartufi di professione. E non me ne frega nulla se qualcuno dice che difendo la posizione dominante: spero solo che lo sia per davvero …! Capisco che formalmente tutti si dichiarino contrari all’aggressione, che tutti condannino il dittatore. Ma quando si chiede di non armare la resistenza, quando si reitera la richiesta di un negoziato che è con tutta evidenza impossibile (almeno al momento …), dimenticando che si negozia in due (minimo!) e non da soli, quando si ricercano con insistenza le presunte cause remote in azioni dell’Occidente che avrebbero ferito l’orgoglio russo, dimenticando che l’Occidente e la sua economia di mercato avrebbero tutto da guadagnare da una stabilizzazione democratica della Russia, quando si oppone tutto questo al legittimo desiderio di autonomia del popolo ucraino, in realtà si sta oggettivamente appoggiando la politica imperialista di Putin, anche se lo si nega. Bisogna fare finta di niente? Bisogna dare loro ragione? Bisogna mettersi in soggezione davanti ai possenti titoli accademici? No, caro Michele, no. Noi democratici abbiamo il dovere di chiarire il nostro pensiero, e se è diverso da quello di alcuni maggiorenti, peccato! Ce ne faremo una ragione e aspetteremo che “la Storia dia torto e dia ragione”. Finora mi pare che siamo in vantaggio per 10 a zero.
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