Caro Mario,in estrema sintesi: ora sei nel ballo (ammesso che il frusto luogo comune possa essere considerato adatto alla situazione …) e non puoi fare altro che continuare a ballare. Scusa la confidenza che mi prendo, ma ho solo cinque anni meno di te, ti stimo da sempre e dal 5 dicembre del 2016 vado ripetendo in ogni sede che solo tu avresti potuto riprendere il cammino di riforme brutalmente interrotto dal disgraziato referendum (veramente, disgraziati sono quelli che hanno brigato in tutti i modi per farlo fallire …). Tu allora guidavi la BCE e l’avresti fatto ancora per quasi altri tre anni, ma a me sembrava chiarissimo che l’Italia non avrebbe potuto rinunciare all’autorevolezza, alla competenza, alla dirittura morale che tu rappresentavi in tutto il globo terracqueo. Ci voleva pazienza, bisognava sapere e volere aspettare, ma era certo che sarebbe arrivato il tuo momento. Dopo quella fatidica data, il Paese è rotolato, prima lentamente, poi vorticosamente, verso uno sprofondo istituzionale che ha conosciuto abissi senza precedenti. Un Paese grande ed importante caduto preda di forze populiste, sovraniste, antioccidentali, guidato da una masnada di incompetenti, pericolosi e saccenti. Se il primo sussulto di vitalità è arrivato solo dopo il Papeete tre agosti fa, il secondo scossone, a gennaio del 2021, ha finalmente segnato un principio di riscossa civile. Era arrivato il tuo momento e tu ti sei fatto trovare pronto: non credo proprio che sia arrivato inaspettato. Seppur con le sonorità bizantine dell’unità nazionale, la musica è cambiata e non c’è nessuno che non l’abbia notato: anche chi vaneggiava (peraltro incassando lucrosi proventi editoriali) di fantomatici conticidi e complotti sapeva benissimo (e si rodeva) che il salto di qualità era stato enorme, ma si sa che l’onestà intellettuale è merce rara pressi i nostri maître à penser della “libera” informazione. Troppo brusco era stato il passaggio tra le squallide pochade del trio Conte-Travaglio-Casalino ed il tuo modo di interpretare il ruolo apicale della politica italiana: un altro mondo, un’altra cultura, altri riferimenti. Poteva durare? Certo che poteva durare, anzi doveva, ma in quel caso sarebbe stato difficile liberarsi della tua ingombrante (per loro) presenza, malgrado la tua comprensibile ritrosia. Bisognava trovare il modo di neutralizzarti. Sul Quirinale avevi fatto anche tu un pensiero, ma così avresti lasciato campo libero alla lotta selvaggia per Palazzo Chigi, a sedici mesi dalla fine della legislatura, che avrebbe avuto ben poche possibilità di arrivare al termine. Fortunatamente, almeno a mio modestissimo parere, al Quirinale è rimasto l’altro Gran Signore della politica italiana, una persona di una saggezza e insieme di una prudenza senza pari. Alla fine siete rimasti entrambi in carica, e questo non poteva che essere un’ottima notizia per il Paese. Non per tutti, però, perché la sindrome di chi si sente usurpato è dura da controllare e quindi, … eccoci qua! Con una spudoratezza ed insieme una goffaggine senza pari le forze sovversive presenti fuori e dentro il Parlamento (ed ahimè anche nel Governo) hanno provocato lo sconquasso che abbiamo sotto gli occhi. Tutto il mondo è incredulo, ma purtroppo è tutto vero. Tu hai reagito da persona con la schiena dritta, dando un’ulteriore prova dell’abissale differenza di “standing”. Hai fatto quello che era giusto fare. Mattarella ha fatto la mossa direttamente consequenziale. La partita ha avuto la sua apertura classica e corretta. Ma adesso è tutta da giocare. Nessuno dei motivi che hanno richiesto il tuo ingresso nel mondo della politica è venuto meno. La legislatura ha ancora dieci mesi di svolgimento, il PNRR deve ancora dare i suoi primi frutti, la legge di Bilancio più importante degli ultimi anni deve essere ancora scritta ed approvata. In aggiunta è inutile ricordare gli accadimenti più recenti che hanno messo alla prova tutte le democrazie occidentali: la guerra, la crisi energetica, l’inflazione, le materie prime, il cibo, le migrazioni, il cambiamento climatico, … roba da stomaci forti e da veri professionisti, non da guitti improvvisati. Allora il ballo, o la partita se vuoi, deve andare avanti. È assolutamente impensabile, tu lo sai bene, bloccare tutto per votare a ottobre, oppure formare un Governo balneare come quelli di Mariano Rumor: altri tempi, altre situazioni, un altro mondo (e non che fosse migliore …). La politica purtroppo è anche questo: è dover affrontare curve strette che non ci si aspettava di trovare, adattarsi a situazioni che sulla carta sarebbero inaccettabili, inventarsi soluzioni anche non convenzionali. E non dirmi che nella tua esperienza di banchiere, e segnatamente alla BCE, non hai dovuto fare altrettanto per fronteggiare le rigidità teutoniche e le forze spesso invisibili ma potentissime della speculazione! Non ci si inventa un “Whatever il takes and, believe me, il will be enough” come una battuta ad effetto da talk show. Tu sai bene (io lo immagino) cosa ti è costata, e come sarà stata preparata, quell’affermazione che ha dato letteralmente il giro al mondo. Adesso serve altrettanto. Capisco che il farsesco ed misero avvocato Conte , o il suo dante causa Travaglio, non siano rappresentativi come gli arcigni finanzieri tedeschi, ma dietro quelle improbabili biffe ci sono altre forze, che non aspettano altro che mettere in crisi uno dei Paesi chiave dell’Europa e del mondo. Serve ancora un “Whatever il takes …”. Ora più che mai. Ovviamente non oso proporre soluzioni di sorta al pasticcio che si è venuto a creare a causa di un manipolo di sovversivi (chiamiamoli con il loro nome …!): non sono nessuno per farlo e poi non mancano consiglieri, specialisti, esperti, opinionisti (attenzione che non tutti sono proprio disinteressati, ma questo lo sai certamente!) che possono suggerire, pianificare, inventare modi e strumenti per fronteggiare la situazione e riprendere un quasi normale corso di governo fino alla primavera prossima. Ci sono un sacco di cose importanti da fare e non è il caso di lasciarle a chissà chi (purtroppo invece lo sappiamo …). Tutta la politica con la testa sul collo (e ce n’è ancora …) si sta dando da fare. Devi darle credito, anche se è difficile. Mattarella è certamente dello stesso avviso. Una tua mancanza di disponibilità sarebbe del tutto incomprensibile, qui e altrove. Mi fermo qui. Ho detto anche troppo. Tutta l’Italia di buon senso confida in te. Non puoi deluderla. Con fiducia ed affetto.
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