Vladimir Putin è in evidente e crescente difficoltà, militare, economica, diplomatica. Ora persino sociale, visto l’esodo in massa e le proteste di piazza che tutti i media hanno registrato dopo l’annuncio della mobilitazione dei riservisti. I suoi presunti alleati (ma lo sono davvero o lo usano come ariete verso l’Occidente?) gli hanno chiaramente detto che non è più tempo di guerra e che questa tragica avventura in Ucraina deve finire. Parlo di Cina e India, mica paesetti, … poco meno della metà della popolazione terrestre. Putin dovrà decidere cosa fare, probabilmente lo farà nella perfetta solitudine dell’autocrate, in base ad imperscrutabili ambizioni imperiali, e purtroppo nessuno può escludere gesti inconsulti, come l’uso della potenza nucleare, in qualche forma. Speriamo nella saggezza almeno dei possessori delle altre due chiavi di armamento dei missili! Credo che tutti gli Stati, grandi e piccoli, stiano preparandosi a scenari di ogni genere, anche i più nefasti. Tutti ci auguriamo che tutto finisca bene, ma è certo che i prossimi mesi saranno ad altissima tensione internazionale. E non dimentichiamo la crisi energetica, quella ambientale, le materie prime, l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse che non facilita gli investimenti, ... Il nostro sventurato Paese affronta questo terribile tornante della Storia celebrando elezioni (quale momento migliore …?!), che tutti dicono (vox dei media, e di conseguenza vox populi …) saranno vinte da Giorgia Meloni, indiscussa leader di una destra retriva, ambigua, totalmente inesperta (questo è un dato oggettivo) ed assolutamente inadeguata (questo lo penso io, ma non solo io …) alle necessità del momento. In più, con alleati debolissimi e in disaccordo su tutto. Eppure vincerà … Ma a molti sembra che non ci sia alternativa. La coalizione di sinistra non propone nulla di concreto, il PD manco dice con chi e come vorrebbe governare, nella remotissima e del tutto teorica ipotesi di vittoria: con Conte ed il M5S no, hanno fatto cadere Draghi e quindi sono giustamente reietti (almeno da Enrico Letta, che forse la pagherà cara, a partire da lunedì …), Fratoianni e Bonelli nemmeno, contano niente ed hanno programmi non congruenti, Calenda e Renzi “vade retro”; insomma pare proprio che il PD sia fermamente convinto di perdere e che quindi si prepari ad un’opposizione senza grandi prospettive. Forse farà un Congresso (vero con mozioni alternative, finto, fondativo di un nuovo soggetto, …?), i cui esiti sembrano più oscuri della notte profonda. Intanto Giorgia vincerà … Gli italiani si apprestano a mettere un segno su un Partito che credono “nuovo”, ma che in realtà è il più vecchio di tutti. Vecchio per il modo asfittico di concepire il mondo, chiuso, ristretto nei confini, che guarda in cagnesco quello che c’è fuori, che pretende di alzare barriere sociali, commerciali, ... in un Paese che da che esiste (da Giulio Cesare in avanti, direi, …) ha nella capacità di interazione col mondo la sua unica forza. Ma c’è una biondina intraprendente ed aggressiva, col vocione tonante, che sembra così “nuova” …, che non abbiamo mai provato … e allora assaggiamola, come fosse un nuovo sugo pronto, o un nuovo surgelato da mettere direttamente nel microonde …! È in offerta di lancio …! E infatti vincerà … Io mi chiedo come un qualsiasi cittadino italiano, anche il più gretto e retrivo, anche il più disinformato, possa non rendersi conto dell’abissale differenza che esiste tra una Giorgia Meloni (con i suoi improbabili e vocianti sodali ed alleati in declino), uno spregiudicato opportunista come Giuseppe Conte, e una assoluta eccellenza della politica mondiale, come è e resta Mario Draghi …! (Ma Conte e Travaglio non sono d’accordo, e loro sono uomini d’onore …!) Di fronte a tutto quello che sta succedendo, come si fa a scegliere Giorgia Meloni al posto di Mario Draghi? Come si può non vedere l’enorme disparità di statura? E poi, perché? Ripeto, perché? Lo chiedo anche a quelli di destra: cosa sperano di ottenere, mettendo a capo del Paese una persona ed una forza politica palesemente invise al consesso degli alleati più importanti, evidentemente antagoniste delle linee politiche europee, apertamente scettiche sulla funzione dell’Unione Europea e pubblicamente sodali con Paesi e forze politiche ai margini del panorama politico? Che razza di bene ce ne può venire? L’ho già scritto e lo ripeto: l’alternativa a tutto questo c’è e si chiama governo di unità nazionale, governo che gestisca l’emergenza (e se non è emergenza questa …), governo presieduto dalla persona che tutto il mondo occidentale (e non solo) si aspetta. E parliamoci chiaro: sulla scheda elettorale troverete una sola forza politica che chiede e si batte apertamente per questa opzione. Solo una. Tutto il resto sono chiacchiere. Chiacchiere al vento. Buon voto.
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