“La ragazza dietro al banco mescolava birra chiara e Seven Up, e il sorriso da fossette e denti era da pubblicità …” (F. Guccini). Questo evocava la parola “Autogrill”, almeno fino a qualche tempo fa … Ora, si sa, la musica è tutt’altra: al posto della ragazza “bella d'una sua bellezza acerba, bionda senza averne l'aria”, c’è una misteriosa professoressa di storia dell’arte (lavoro affascinate, come Tomaso – una-emme – Montanari e Vittorio Sgarbi …) col padre indisposto (e qui si sente De Amicis …), che corre in bagno mentre, per ingannare il tempo, la figlia con lo smartphone si dedica al documentario d’ambiente. “… ma poi arrivò una coppia di sorpresa”. Ed ecco che appare un tipo losco, che ne aspetta uno ancora più losco: il primo è un famoso agente dei servizi segreti (che però non somiglia né a Connery, né a Brosnan, né a Craig …, infatti è “losco”), l’altro è un famosissimo ex- Presidente del Consiglio, nientemeno che Matteo Renzi in carne ed ossa che, per certuni, più losco non si può. Entrambi con relative scorte, si suppone occhiute e armate. Ci si aspetta una “no-fly zone” sul cielo dell’Autogrill … I due parlottano per un po’ all’aria aperta, mentre la professoressa, di soppiatto, non notata dalle scorte (alla faccia della “no-fly zone” …!!) filma e fotografa tutto, per quasi un’ora. La prima domanda è: chi è la spia, lì sul teatro delle operazioni? L’incontro finisce e tutti (loschi, scorte e prof) ripartono: e da qui in avanti però non si capisce più niente. Chi parte prima? Chi dopo? Per dove? Tutti sanno che dagli autogrill si esce sempre e solo in una direzione, Firenze nella fattispecie, ma la questione è tanto oscura e controversa che da oltre un anno e mezzo se ne occupano Magistratura, Servizi Segreti e tutti i media, di ogni ordine e grado. Da qui in avanti si procede per congetture. È il 23 dicembre 2020, sotto Natale, c’è il Covid, c’è il lockdown rigido (non per le professoresse …), passano le feste, ognuno “chiuso in casa a pensare …”, sta arrivando una crisi di Governo. La prof presumibilmente soppesa a lungo cosa fare del materiale “scottante” che custodisce nella memoria dello smartphone. A Gennaio 2021, mentre sta per scatenarsi la crisi che porterà Giuseppe Conte in piazza Colonna col banchetto e Mario Draghi a Palazzo Chigi (un bingo memorabile!), dell’esistenza del filmato viene informato appunto il suddetto PdC Conte … (ahi, ahi, e chi lo ha informato, visto che la signora starebbe ancora soppesando …?): però lo ha dichiarato lui stesso giorni fa in un’intervista, saprà quello che dice? O no? Si viene a sapere (molto dopo) che la prof, dopo avere soppesato per quasi due mesi, invia il materiale ad un giornale notoriamente amico di Renzi, “Il Fatto Quotidiano” online, dove il direttore Peter Gomez fa spallucce e archivia tutto: ha poco organico, dice, e quindi molto altro da fare. E dire che in quella famiglia di giornali le attività di Renzi e parenti costituiscono la fonte principale di argomenti … ma tant’è: Gomez non pubblica. Ignorata dalla scuderia di Travaglio, la prof, ad aprile, contatta REPORT ed il suo demiurgo Ranucci, inviandogli lo scottante materiale. Il 3 di maggio 2021, illic et immediate, la trasmissione di Rai Tre, ben più reattiva de “Il Fatto”, lancia lo scoop, innescando un feuilleton che dura ancora oggi (e tanto ancora durerà, visto il segreto di Stato apposto su parte dei fatti, fino al 2037 …). Il resto della storia è inutile raccontarlo, anche perché dura ancora e ancora durerà, (domenica sera da Giletti è andata in onda un’altra succosa puntata del feuilleton, con filmati mascherati e telefonate in diretta …), ma qualche considerazione la dobbiamo comunque fare, visto che di interrogativi e stranezze ce ne sono a bizzeffe. Di certo il racconto della prof è tutt’altro che lineare, è cambiato più volte, è pieno di incongruenze, anche se adesso c’è una versione fornita ai Magistrati, che dovrebbe fare fede e restare agli atti. Renzi, per niente convinto ma bersagliato come un puntaspilli e quindi particolarmente battagliero, continua a chiedere la verità in tutte le sedi, e chissà se l’avrà mai …! Una considerazione è inevitabile e predominante. Ma che razza di giornalismo è quello che sbatte in onda una storia così confusa, senza fare un minimo di verifica sulla congruenza di quanto raccontato? Perché le domande che tutti si pongono da oltre 18 mesi non se le è poste anche REPORT, PRIMA di trasmettere il servizio? E, dato che se le sarà certamente poste, perché non ha dato le risposte conseguenti? Che giornalismo è quello che butta lì una notizia senza alcuna verifica seria sulla consistenza della storia? Più che giornalismo d’inchiesta, a me pare puro scandalismo, che sempre è un canone di giornalismo, ma presso un servizio pubblico, pagato dal canone …! La RAI non ha nulla da dire in proposito? Evidentemente no. Gomez è stato furbo, accorto o sprovveduto a tenersi la storia in archivio? Conte era stato informato fin da Gennaio, come sostiene lui stesso? E da chi? Perché ora ci si spinge persino a mettere il segreto di Stato su una storia così apparentemente innocua? Chi cavalca cosa? Chi protegge chi? Perché il colloquio di Renzi con Mancini eccita così tanto la fantasia? Si organizzano i colpi di Stato in autogrill? Cosa direbbero Bob Woodward e Carl Bernstein, i giornalisti del Washington Post che scoprirono e denunciarono il Watergate, con ben altro rigore metodologico? L’identità della prof è stata comunicata alla Magistratura solo poche settimane fa, pare, (Ranucci la conosce da sempre …), ma perché tenerla segreta? Se ti senti libera di filmare due persone, anche note, che parlano all’aperto nel piazzale di un autogrill, senza nemmeno ascoltare cosa si dicono, perché poi ti nascondi? Se c’è un piano, può essere mai così sgangherato? Se non c’è, dov’è la deontologia professionale che suggerisce sempre di raccontare notizie verificate? Va be’, è chiaro che nulla è chiaro. E forse l’intento era proprio e solo quello di alzare polvere, cosicché poi ognuno si sente autorizzato a costruirsi la storia che più gli aggrada e ricamarci sopra all’infinito. Intanto la polvere vola e si deposita dappertutto: e Renzi resta sulla corda … Chissà quante puntate ancora ci verranno ammannite, in questo serial di quart’ordine che qualcuno vuol far passare per “The Crown”. Non lo è, con tutta evidenza. La sceneggiatura è stiracchiata, servirebbe un “coup de theatre”, ma la sensazione che resta è piuttosto di un Gli occhi del cuore (Boris) casereccio e molto mal riuscito. Mattia Torre non sarebbe rimasto per niente contento ... “Non la vedi, non la tocchi, Oggi la malinconia? Non lasciamo che trabocchi Vieni, andiamo, andiamo via..." |