Memorabile il talk show organizzato da Maurizio Landini nel corso del combattutissimo Congresso della sua CGIL, congresso che lo ha visto sconfiggere sul filo di lana una torma di agguerriti pretendenti al suo posto di leader. Il Nostro l’ha spuntata con solo il 94% dei suffragi, al termine di un concitato dibattito che testimonia la contendibilità e la passione democratica che pervadono quello che dovrebbe essere il maggiore dei sindacati italiani. Per movimentare i (peraltro pochissimi …!) momenti morti della serrata competizione in corso, il buon Landini ha pensato bene di mettere sullo stesso palco il fior fiore dell’intellighenzia nostrana, quella solo momentaneamente collocata all’opposizione del primo Governo della signora Meloni, cui peraltro è stato concesso quello stesso palco il giorno successivo. Gran successo di pubblico e di critica … È così che si sono ritrovati fianco a fianco il battagliero Landini, in versione anfitrione, l’emergente vedette Elly Schlein, il sempreverde e fascinoso Nicola Fratoianni, l’invisibile (i presenti però giurano che c’era davvero!) Giuseppe Conte, anche in questa occasione munito di pochette, e l’alieno cazzutissimo Carlo Calenda, tutti sotto il benevolo, materno ma severo, sguardo della maitresse-in-capo Lucia Annunziata, che deve averla spuntata senza troppa fatica sulle altre pretendenti maitresse-in-capo, Lilly, Concita, Barbara, ... Vi risparmio lo sviluppo avvincente del dibattito, ma vorrei sintetizzare, sotto la mia completa e arbitraria responsabilità, i temi essenziali, e soprattutto l’approccio innovativo proposto per gli stessi. Tutto un ricorrersi a dimostrare come e qualmente la sinistra “vera”, DOC, diffidate delle imitazioni, fosse quella rappresentata dall’oratore di turno, che quindi invoca immancabilmente ed appassionatamente UNITA’, purché sotto la sua saggia e comprensiva guida. Ora, chi frequenta da alcuni decenni la sinistra sa bene che più si parla di unità, più vuol dire che questa si allontana nella nebbia: resta una specie di mantra, che tra l’altro non porta per niente bene, visto che in suo nome si sono perpetrate le peggio fratture e i peggio disastri, roba “che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzitempo all’orco generose travolse alme di eroi”: lo sapeva persino Omero, che infatti auspicava l’unità degli Achei, minata da quella simpatica ma irosa testolina del Pelide Achille. Finché arriva il turno dell’alieno che, con fare strafottente e per niente accattivante, a precisa domanda della maitresse, risponde: “Al Governo con voi? Non se ne parla proprio!”. E giù ad elencare, con precisione chirurgica e dovizia di dati, i motivi per i quali “non c’è trippa per gatti” al tavolo della mitica unità. Gli altri, tutto un parlare di pace, amore universale, lotta alla precarietà, maledetto Jobs Act e maledetta primavera, diritti di qua, diritti di là, e poi l’alieno che fa: ma de che? L’Ucraina va difesa senza se e senza ma, i negoziati senza la controparte sono un paradosso zen, il lavoro lo crea lo sviluppo economico e qui non si cresce da vent’anni, il Jobs Act è stato, dati ISTAT, e non favole da social, alla mano, un successone mai più visto, i diritti bisogna proteggerli e svilupparli con provvedimenti concreti e non con le barricate ideologiche, sul salario minimo, ora basta parlarne, troviamo un’intesa, se davvero lo vogliamo tutti (ma NON lo vogliamo tutti, a partire dalla CGIL). Con quello che ha governato un anno e mezzo con Salvini esibendo tronfio, oltre alla pochette, i cartelli inneggianti al Decreto Sicurezza, che rinfaccia a lui e a Renzi (l’immancabile uomo nero!) di avere, diverse volte, votato con la destra, e peccato che non riesce a ricordarne neppure una … E via così, mentre la maitresse-in-capo invocava un nuovo CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), dimenticando che sono passati oltre settant’anni da quei giorni gloriosi e forse il mondo è un filino cambiato. Landini intanto continua a cercare la fessura del gettone nello smartphone: la trova infine due giorni dopo, quando, col fare di quello che gridò a Colombo: “Terra, terra!”, declama che il lavoro lo crea il lavoratore e non l’impresa, dando così un calcione nel culo a Marx, a Keynes, agli economisti di Chicago, a Caffè e pure a Draghi, tutti insieme appassionatamente … Fonda la Landinomics: una bella contrapposizione tra capitale e lavoro, nel XXI secolo, è la chiave per risolvere d’incanto tutti i problemi dell’economia. Non è ancora arrivato alla collettivizzazione dei mezzi di produzione e alla dittatura del proletariato, ma ha lasciato capire che quello sarà il seguito, nella prossima stagione della serie, su Netflix … E l’alieno ancora a spiegare che ormai da alcuni anni abbiamo capito che capitale e lavoro sono due facce della stessa medaglia che si chiama sviluppo della Nazione (adesso si dice così …), ci era arrivato pure Menenio Agrippa, ma allora Landini non andava ancora alle elementari … Insomma, la sensazione è quella di una festosa assemblea di liceali, freschi e pronti ad ogni rivoluzione, anche domattina (non troppo presto, però …), nella quale all’improvviso piomba un adulto, uno solo, che ricorda a muso duro che là fuori il mondo è brutto e cattivo, e che compito della politica NON è quello di traguardare obbiettivi fantastici, ma portare a casa miglioramenti, reali e costanti, per tutti, specie per quelli che hanno di meno e si aspettano di più. Vale per i diritti, vale per il lavoro, vale per il fisco e anche per la pace nel mondo, che si fa non con i proclami pacifisti, ma col sacrificio di chi purtroppo riceve le bombe sulla testa. È il solito vecchio discorso: la politica come sogno o la politica come realizzazione? “Etica dei principi” o “etica delle responsabilità”? sintetizzò Max Weber un centinaio di anni fa. Noi di sinistra (poveri noi!) ne discutiamo da oltre un secolo e siamo ancora lì. Compito dell’adulto è quindi richiamare gli adolescenti ai loro doveri di prossimi adulti, ed è anche quello di prendersi i vaffa …, perché è più gratificante e divertente sognare l’UNITA’. E domani tutti in piazza, ché c’è il sole, è quasi primavera, saremo in tanti, tutti giovani e belli …
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