… le mezze stagioni non esistono più, e non si fa che dire che non esistono più neppure la destra e la sinistra, almeno con quelle caratteristiche che siamo abituati a conoscere. Ma la politica se ne frega dei luoghi comuni ed ha comunque bisogno, per andare avanti e funzionare, di una nuova definizione di destra e sinistra, che sia adeguata alla complessità del mondo moderno. Oggi vediamo ancora all'opera le vecchie squadre, dalla nostalgica Meloni (qualcuno dice che sia una fuoriclasse …, sarà, ma lo deve ancora dimostrare) alla movimentista Schlein, che finora non ha detto né fatto davvero alcunché di interessante, salvo resuscitare anche lei persone, mentalità, tematiche e slogan cari ai movimenti protestatari del secolo scorso. Vedremo come svolgerà il suo lavoro di Segretaria e se si dimostrerà all’altezza di un Partito complicato e dalle grandi aspettative come il PD. Chissà se si rivelerà una fuoriclasse … Io non mi occupo della destra, che non è casa mia, ma penso che la sinistra (cioè quella roba che non è la destra, a prescindere dalle definizioni) debba invece impegnarsi in fretta e bene per ridefinire sé stessa con obbiettivi e strumenti, se vuole riprendersi la scena ed incidere nella storia. Il rischio che questa destra anacronistica e pure pasticciona occupi le istituzioni per lungo tempo è più che concreto: basta guardare al Regno Unito, dopo Blair ed il blairismo … anni e anni di governi di destra, la funesta (per loro) Brexit, e forse alle elezioni dell’anno prossimo, forse, chissà, dopo quattordici anni ... C’è però un altro fuoriclasse (ma uno vero, che dimostrazioni ne ha già date a iosa, checché se ne dica) che ci sta provando con i suoi metodi a volte bizzarri ed imprevedibili. Segue strade spesso avventurose, ma ha chiari in testa gli obbiettivi e i compiti di una sinistra moderna e non prigioniera del passato. Vedremo se ce la farà e avrà successo ... Non è solo, per fortuna ha intorno un bel gruppo di persone competenti per davvero: gente che studia e difficilmente parla a vanvera. Ha un sodale che promette bene, testa quadrata, piedi per terra, sgobbone e tosto quanto basta, per nulla remissivo, ottima preparazione e ottimo curriculum. Per i nemici, che li temono non poco e li osteggiano con ogni mezzo, sono il Gatto e la Volpe, subdoli e pericolosi, per gli amici sono piuttosto Bibì e Bibò, i due pestiferi fratelli di un fumetto tedesco di tanti anni fa. Sono alleati ma non amici, non se le mandano a dire ed entrambi convivono con un ego abbastanza ipertrofico, ma hanno ben chiaro che la politica del Novecento è acqua passata, che per battere i populismi, i sovranismi e le demagogie da un tanto al chilo serve alzare il livello, serve guardare lontano, serve approfondire la conoscenza dei problemi che assillano il mondo e che non sono né i POS, né i rave, ma neppure i barconi coi migranti, la purezza della lingua o le fantastorie sempre ricicciate sui nazisti pensionati uccisi dai partigiani in Via Rasella quasi ottant’anni fa. Sono invece gli equilibri geopolitici, l’accesso alle fonti energetiche ed ai materiali strategici, la struttura industriale necessaria per la transizione energetica, il cambiamento climatico, l’inflazione e la stabilità finanziaria dei mercati, l’autonomia strategica dell’Europa (come la chiama il loro referente Macron). Altro che i piccoli ricatti sull’inevitabile approvazione del MES o l’asse con Orban sui diritti LGBT+! Questo mondo è un mondo per adulti e non c’è spazio per diversivi infantili e pure parecchio retrò. Il problema è che ai media piace parlare d’altro, serve parlare d’altro, per concreti problemi di share e fatturato: anche gli editori “tengono famiglia”, e i direttori pure … A maggior ragione, l’irruzione nel mondo della comunicazione di un estraneo, il solito marziano, per giunta pluri-bersagliato e infilzato come un puntaspilli per anni, non può che provocare forte preoccupazione e sincero sgomento, come dicono i redattori fantasiosi. Che si inventerà, che farà? Come lo si può neutralizzare? Certo che ormai non basta più il cavallo per definire le mosse e gli scarti del gemellaccio maggiore. Bisognerebbe scomodare altri animali, più dentro alla mitologia, non “draghi” però, ché quello è l’unico cui davvero si potrebbe cedere il passo, volesse il cielo … Credo che non mancheranno colpi di scena e scene madri: ci divertiremo (intellettualmente …), compatibilmente con il quadro generale, che invece è e resta serio. Alla fine spero che si riparlerà di nuovo di sinistra e di destra, ma senza gli strascichi che ancora intralciano la scena: forse la destra arriverà prima a ridefinirsi … loro, con il loro schematismo, fanno in fretta. E poi sono sempre più centrati sull’obbiettivo (il potere) di noi, e quasi sempre ci fregano. A noi spesso pare faccia un po’ schifo fare finanziarie, nomine, contratti, trattative, compromessi, cercare appoggi internazionali, cose così, un po’ volgari, poco raffinate … Meglio un bel no alla guerra, tout court, che fa fine e non impegna troppo (tanto la guerra la fanno gli altri), un altro no ai termovalorizzatori, ché i rifiuti li mandiamo da Roma a Brescia o in Danimarca, un altro bel no a soluzioni fattibili sui diritti, (meglio nulla e lamentarsi, che qualcosa di concreto e andare avanti …), un fortissimo sì alla mobilitazione permanente di un sindacato che rappresenta solo sé stesso, roba così … Luoghi comuni che, a confronto, le mezze stagioni sono ancora quelle di una volta … signora mia.
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