La Russia è il Paese che amo, laddove ho appreso la passione per la libertà. Un Paese tranquillo, solido eppur dinamico, storicamente e pervicacemente democratico, maniacalmente rispettoso dei cittadini, suoi e di tutti i Paesi limitrofi. Un Paese dove sai sempre chi comanda, salvo quando d’un tratto non comanda più, però non te lo dicono subito, per non turbarti la vita. Un Paese che coltiva anche il gusto della sorpresa, che ha a cuore il benessere dei suoi cittadini e non vuole che si annoino. Mai. Un Paese sempre pronto a mettersi in discussione, pacificamente e con gran rispetto delle altrui opinioni. Un Paese dove si vive rilassati e coccolati da uno Stato che pensa a tutto per te. Tu, invece, è meglio che non pensi proprio … Un Paese ricco, dove basta essere un oligarca per poter godere di agi, lussi, comfort e privilegi indicibili. E se non sei un oligarca, poco male; puoi sempre fare domanda per diventarlo: un apposito ufficio vaglierà equanimemente la tua richiesta, dando al richiedente la risposta attesa, nel giro di pochissimi anni. In Russia la burocrazia è formidabile e la Russia è un Paese paziente … Si sa che il tempo in Russia ha un altro corso, malgrado evidenti difficoltà astronomiche: la famosa Rivoluzione d’Ottobre in realtà era di Novembre … Da secoli non riescono a decidere cosa fare dello Stato, un oscuro, pesante e fastidioso orpello, sempre supportato dall’onnipotente Chiesa Ortodossa dei Pope e delle icone, e allora lo appaltano di volta in volta a famiglie più o meno reali, poi fanno finta di fare una rivoluzione, poi una controrivoluzione, poi una contro-controrivoluzione, raccontano sempre di avere in corso un avanzatissimo esperimento di ingegneria sociale e politica. E incredibilmente trovano milioni di persone nel mondo che ci credono pure. Di tanto in tanto sentono l’irrefrenabile bisogno di cambiare e allora uno Zar (dal latino Caesar, come Giulio), reale o non reale, scompare nel nulla e ne compare un altro, tra il plauso incontenibile del popolo sovrano. A volte scoprono che lo Zar è succube di un pazzo mistico politico o è un ubriacone impenitente, ma in Russia hanno il gusto della tragicommedia e poi un cicchetto di vodka non si rifiuta mai a nessuno. La Russia è un Paese dove si fanno anche colpi di Stato per finta, si organizzano marce su Roma (pardon, su Mosca), ma poi finisce la benzina e tutti a casa. Abbiamo scherzato. La Russia è il Paese dove tutto succede e nulla succede, dove anche McDonald’s sembra McDonald’s, ma è finto anch’esso, e non oso immaginare come siano fatti i Golden Nuggets e i Big Mac. Da qualche parte in quel meraviglioso Paese sono nascoste alcune migliaia di testate nucleari, ma non è escluso che abbiano perso la chiave dei silos o che ci abbiano messo dentro mangime per conigli. “Andrej, mi vorresti dire che avete perso un altro sottomarino!?!” (cit. da “Caccia a Ottobre Rosso”) Forse un giorno ci faranno una sorpresa … La Russia comunque piace alla gente che piace: piace da matti a Matteo Salvini e la sua banda, piaceva a Silvio Berlusconi, indimenticabile col colbacco, più del Fernandel de Il compagno Don Camillo, piaceva un sacco anche a Meloni, ma adesso un po’ meno… in certi ambienti non depone bene. Già ha un sottopancia che si chiama La Russa e custodisce certi busti equivoci … che splendida convergenza! Piace a Moni Ovadia, a Michele Santoro, a Vauro Senesi e al professor Orsini, l’ennesimo miracolato televisivo, strappato ad un oscuro anonimato e proiettato sulla luminosa ribalta di Bianca Berlinguer, il cui padre non era proprio un beniamino dei compagni russi. Piace anche a “Giuseppi” Conte, al quale piacciono tutti quelli che sanno fare la voce grossa, meglio se a cavallo di un carro armato o di un blindato, come ai tempi della pandemia. E piaceva anche a Donald Trump che, da uomo pratico qual è, odia le complicazioni derivanti da questa secolare infatuazione per la democrazia. Lì, in Russia, tutto è democratico, però ancora una volta devono aver perso il dizionario e allora non si ricordano più bene il significato associato a quella bella parola. Però non suona male! E quindi non rinunciano ad esercitare quell’usanza gentile, tipica delle campagne nella steppa, in base alla quale ogni tanto bisogna democraticamente rendere visita ai vicini più cari. Si sale perciò sul carro armato di famiglia (tutti ne hanno almeno uno …) e si parte insieme e allegramente per una scampagnata in Ungheria, in Cecoslovacchia, in Afghanistan, in Crimea, in Georgia, in Ucraina, (ai russi piace tanto cambiare …!), una festa continua, e ci rimangono pure male se l’accoglienza spesso non è all’altezza delle loro graziose intenzioni. Ciononostante, non si rinuncia alle vecchie e buone abitudini! La Russia ama le tradizioni e fa di tutto per onorarle e conservarle; tutte le tradizioni, da secoli fino ad oggi. E se ogni tanto parte qualche cannonata, cosa vuoi che sia? Le feste spesso sono rumorose, e capita pure che ti caccino via in malo modo. Niente paura: tanto era solo un’esercitazione, un’operazione speciale, un po’ di casino, insomma. Peccato per chi, come i barbogi suscettibili europei, non ha il senso dello humour …! Si sa che il russo è bontempone. Va be’, non vado avanti. Che la Russia sia il Paese che amo l’ho già detto; non insisto, altrimenti mi vengono a prendere per una bella e lunga vacanza nella taiga siberiana di Dersu Uzala.
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