A forza di pensare con la pancia, parlare con la pancia (attività non elegantissima …), reagire con la pancia, votare con la pancia, va a finire che a qualcuno verrà un forte mal di pancia (quando un organo è troppo sollecitato, poi si fa sentire …). Le conseguenze potrebbero essere poco piacevoli … Però tutti dicono che è quello che sta avvenendo, e non solo qui da noi. Che fine avrà allora fatto il cervello, l’organo che la natura e l’evoluzione hanno specificamente dedicato al pensiero (qualsiasi cosa ciò possa significare)? Può reggere il cappello, tramite la scatola ossea nel quale è contenuto: è un utilizzo molto diffuso. Sempre con la scatola ossea che lo contiene, può rendersi protagonista di fantastici gol, alcuni passati giustamente alla storia (Pelè su Burgnich nella finale della Coppa Rimet del 1970). Può tirare ad indovinare un terno secco su qualche ruota, e qualche volta può anche azzeccarci. Ma in quel caso si chiama culo … Altri usi più o meno fantasiosi possono essere messi in atto, ma andiamo avanti … Ragionare, ovvero mettere in fila esperienze, ordinarle, trarne insegnamenti ed indicazioni per il futuro, valutare i pro e contro per certe decisioni che ci riguardano, coordinare le relazioni con i nostri simili, tutte queste preziose attività sono forse passate di moda, fanno parte di un bagaglio ingombrante e fastidioso di cui vogliamo liberarci al più presto? Abbiamo miliardi di sinapsi (le famose “celluline grigie” di Hercule Poirot) che non attendono altro che essere sollecitate per lavorare al nostro servizio, esclusivo, totalmente nostro, visto che di cervello ognuno ha il suo e ne può disporre liberamente, senza canoni né tassazioni né limitazioni di orario. Funziona sempre, giorno e notte, si accontenta di poco nutrimento, giusto un po’ di zuccheri e proteine, fa esattamente quello che noi vogliamo senza protestare, non disubbidisce mai, non si ribella né fa sciopero. A volte è capace di prestazioni eccezionali, ma anche senza la genialità, fa comunque egregiamente il suo lavoro, ammesso che glielo si chieda. E qui sta il punto. Perché in tanti, tantissimi, sempre di più, preferiscono rivolgersi alla pancia, con i suoi borborigmi, le sue incostanze, la sua imprevedibilità? Cosa c’è che attira di più nell’organo più prosaico che abbiamo? Dopotutto è perennemente pieno di materiale di … scarto, o no? Perché siamo così attirati alla parte “bassa”, piuttosto che da quella “alta”, del nostro corpo? Insomma, chi impedisce agli esseri umani di elevarsi dagli istinti più infimi e di volare più in alto? D’altronde in tanti lo hanno fatto, e lo fanno, con una certa costanza, con ottimi risultati. Siamo arrivati fin qui dalle caverne mica per caso …! Torniamo seri, lasciamo i toni scherzosi e, appunto, usiamo l’organo preposto al pensiero. Il quale però un difetto ce l’ha: per funzionare richiede un certo sforzo, un certo autocontrollo, richiede applicazione, attenzione, concentrazione, e non gli basta la semplice reazione istintiva. Insomma, va attivato. Certo, la “cultura”, ovvero avere studiato, imparato, avere avuto esperienze di rapporti sociali più o meno intensi, aiuta molto ma non basta, perché altrimenti il mondo non sarebbe quel casino che è. Attenzione, qui non parlo di morale, del bene e del male, ma solo di puro raziocinio, di logica. In altre parole, e fare esempi concreti, qui non si contesta a Donald Trump di essere quello che è, perché per lui è ovviamente naturale e perfettamente logico essere quello che è, ovvero prevaricatore e violento, antidemocratico e con vistose tendenze autoritarie. Quella è la fonte e la ragione del suo successo: ci è diventato Presidente con quel suo modo di essere e di fare … Ma quale oscuro processo mentale porta un qualsiasi cittadino statunitense, che lo ha votato e che probabilmente lo rivoterà, a non accorgersi che appoggiare uno così fatto è totalmente controproducente per i suoi stessi interessi, visto che non gli porta nessun beneficio pratico, visto che anche i suoi più stretti sodali sono andati in rovina, platealmente, in modo evidente e spettacolare (Rudolph Giuliani, l’eroico Sindaco delle Torri Gemelle di NYC, ne è l’epigono, ma non è il solo)? Cosa spinge decine di milioni di persone “normali” (mica dei pericolosi mutanti …) a dare fiducia ad una persona così improbabile e squalificata, soprattutto in presenza di alternative niente affatto improponibili, sia fuori ma anche dentro il Partito Repubblicano? Come si può non vedere la totale malafede che Trump dimostra in ogni momento? Come si può continuare a negare quello che centinaia di milioni di persone hanno visto in diretta televisiva il 6 gennaio 2021? Eppure avviene, inspiegabilmente, sorprendentemente, sciaguratamente. Il “redneck” della “Bible belt” americana (un contadino del Sud, non proprio un sofisticato intellettuale della Ivy League) non fa raffinate considerazioni di geopolitica, non fa elucubrazioni sulle conseguenze finanziarie, politiche, sociali, militari, della sua scelta. Vota e basta. E vota Trump. La risposta, secondo me, va ricercata nel fatto che l’adesione alle tesi di Trump è “facile”, è istintiva, non richiede alcuno sforzo mentale, è la reazione immediata di chi si sente insoddisfatto (per qualsivoglia e pure giustificato motivo …) e allora dà fiducia ad un evidente buffone, anche se incredibile ed impresentabile, ma che urla forte ed inveisce violento verso tutto e tutti, dicendo che risolve tutto lui. Non importa come. Quante volte è successo? Quante volte ancora succederà? Quanto dolore sarà sparso sulla terra per questo rifiuto della razionalità? Ovviamente vale anche per Vladimir Putin, amato dal suo popolo che rimpiange gli zar, non a caso buon amico del “ciuffo d’oro” americano. E valeva per Jair Bolsonaro, squallido epigono provinciale carioca (sull’argentino Milei sospenderei il giudizio per qualche mese …, forse non è quel pazzo che vuole far credere), ma è valso anche per Beppe Grillo e i suoi improbabili “bravi ragazzi”, che hanno incantato alcuni milioni di malpancisti, i quali hanno spento il cervello per pura ripicca, per dispetto, per reazione ad una violenta ed insistita campagna contro la “politica”, fonte di ogni male. Vale anche per questi altri campioni che abbiamo al Governo? Temo proprio di sì. L’adesione ai partiti del centrodestra, segnatamente FdI e Lega, è sostanzialmente acritica, senza alcuna condivisione intellettuale, culturale, razionale. Come potrebbe? Cosa può avere di condivisibile uno come il pistolero Pozzolo? Adesione di pancia, malgrado la palese inadeguatezza dei soggetti in gioco. So già che l’obiezione è: ma questa è la tua visione di parte, che può essere confutata simmetricamente dall’altra parte. Capisco ma non condivido. Pensate davvero che ci siano in Italia almeno una ventina di milioni di persone, che soppesano le alternative, valutano tutte le possibilità, i pro e i contro, ed alla fine decidono razionalmente di votare questi populisti sovranisti da strapazzo? O quelli di prima? Ho troppo rispetto per i miei concittadini per ritenerli così incapaci di ragionare. La verità è che scelgono senza ragionare. Possibile che, dopo essersi abbeverati per anni con l’antipolitica, adesso credano come gonzi alle fole che raccontano in televisione la signora Meloni e i suoi corifei? Ma se li contano i soldi in tasca? Certo che sì. La realtà è che scelgono la cosa più semplice, scelgono quello che “va di moda”, seguono un’onda, una corrente. Così fan tutti … E noi, gli altri, gli oppositori, invano cerchiamo di contrastare la marea montante. Inoltre restiamo divisi e litigiosi, e non riusciamo nemmeno a proporre la stessa alternativa, lo stesso sogno. Ognuno per sé e nessuno per tutti. Che speranze possiamo mai avere? “Adda passà ‘a nuttata …!”, anche se la nottata dovesse durare quattordici anni, come nel paese di Re Carlo. E poi, quand’anche fosse passata e toccasse ancora a noi, quanto durerà il giorno? Solo l’espace d’un matin, prima che si ricominci a litigare senza alcun ritegno, mandando tutto a catafascio. Noi ci vantiamo di essere quelli che non usano la pancia, noi siamo quelli che spaccano il capello in sedici (la moderna tecnologia permette miracoli mai visti prima), ma la Storia cosa ci ha insegnato? Poco, si direbbe. Comincia un anno molto difficile e delicato, per tutti. Per gli americani, in primis, e per tutti gli altri che, bene o male, all’America fanno riferimento, come noi europei che votiamo a giugno. Ma vale anche per i taiwanesi, i pakistani, gli indiani, i russi, miliardi di pance in ebollizione. Ci si può stupire che il mondo rischi di finire inondato da un mare di merda?
|