Dispiace constatarlo, è perfino un po’ buffo, ma a ripetere tenacemente il mantra “né con la destra né con la sinistra” sono rimasti solo il patetico Giuseppe Conte ( “i resti di quello che fu uno dei più potenti … risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza” – Armando Diaz – 4 novembre 1918) e i nostalgici incrollabili epigoni del fu-Terzo Polo centrista. Non si offendano gli uni e gli altri per l’accostamento, ma questa è la pura e semplice verità. Più si vota, più risulta assolutamente chiaro che gli elettori di centro, tanti, tantissimi, pencolanti, indecisi, disillusi oppure ingenui e idealisti, o non votano affatto (e l’astensionismo cresce …) oppure alla fine votano un po’ di qua, un po’ di là. C’entra di certo il sistema elettorale ma, quand’anche ci fosse un sistema più proporzionale, cosa farebbero “dopo il voto” i nostri eroi della equidistanza? Resterebbero sdegnati sul più isolato Aventino che trovano (i terzopolisti
Pensieri e parole dal pianeta Terra