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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Quale America?

Una ventina di anni fa (2004)  Philip Roth  (1933-2018), uno fra i più importanti scrittori americani dei nostri tempi, ebreo newyorkese, pubblicò il romanzo  “Il complotto contro l’America” . Molti anni dopo (2020), dal romanzo fu tratta anche una pregevole miniserie televisiva con John Turturro e Winona Ryder, trasmessa in Italia da SKY e anche dalla RAI. Chi di Voi, cari lettori, sa di cosa sto parlando avrà già capito dove voglio andare a parare, chi non lo sa, ha un’ottima occasione per conoscere un’opera e uno scrittore essenziali per la letteratura moderna. Consiglio, tra l’altro, i suoi  Pastorale Americana, Lamento di Portnoy, Nemesi , e molti altri libri ancora. Il complotto contro l’America  è un romanzo di fantastoria (quelli veri la chiamano  ucronia ), nel quale si immagina che le elezioni presidenziali del 1940 in USA vengano vinte non da  F. D. Roosevelt  al suo terzo mandato (allora si poteva ancora), ma dal famoso  Charles L...

La parte giusta

  Il panorama politico mondiale, dopo il 20 gennaio 2025 (una data che rischia di diventare tristemente memorabile …), è cambiato, radicalmente, molto più radicalmente di quanto sembri, brutalmente, anche se si spera non definitivamente. La speranza è tutta riposta nella resilienza delle istituzioni democratiche americane, che devono dimostrare di poter resistere a questo forte stato di  stress , per cercare di ritornare ad assumere, il più in fretta possibile, il posto che esse hanno (quasi) sempre occupato nel corso di tutta la loro storia. I segnali c’erano tutti, ben chiari, già nella campagna elettorale: ma, uno può pensare che in campagna elettorale se ne dicono di cose per vincere …, poi la realtà, il Governo, la situazione mondiale, … Macché, adesso la campagna è finita e quindi si fa sul serio: adesso parlano gli atti, non più le chiacchiere da palco, utili ad esaltare i fans più sfegatati. E gli atti parlano da soli, come le prese di posizione, assunte e ribadite, no...

Il conflitto

  Surreale discussione tra Meloni e Landini sulla presunta "tossicità" del “conflitto” , inteso come conflitto sociale, sindacale, economico. Il conflitto è morte, dice l'una, il conflitto è vita, risponde l'altro. Surreale perché, messa così, la questione lascia campo libero alla genericità, all’ideologia, al romanticismo tardo-futurista, elucubrazioni sulle capacità taumaturgiche o meno del conflitto nella Storia dell’Umanità. Ancor più surreale perché è uno scontro tra un sindacalista che dei conflitti ha fatto una ragione di vita e una politica che ha passato decenni (anche se giovane, Meloni è sulla breccia da quando era adolescente) a predicare e praticare il conflitto più duro (spesso molto duro …) con chiunque non fosse del tutto allineato alle sue idee. Allora, di cosa discutono? Chi è  “tossico” ? Perché non si trovano d’accordo? Perché, visto che entrambi lo adorano, il conflitto, si dedicano, con la partecipazione di tanti volenterosi intellettuali, ad un...

Patriotas ...!

  Nel recente, simpatico e cameratesco raduno dei  “Patriotas”  a Madrid circolava uno slogan del tipo  “più libertà, meno Europa” . Slogan semplice e accattivante, … come  “cchiù pilu pe’ tutti”  di Cetto Laqualunque. Gli slogan non sono mai buttati lì, a casaccio, sono sempre frutto di forte sintesi e di qualche ragionamento, spesso anzi nascondono intere filosofie di vita ( cchiù pilu … ). Più libertà, meno Europa , con tutta evidenza, vuole esprimere l’idea che l’Europa è un ostacolo per la libertà, troppa Europa cioè impedirebbe alla libertà di crescere. Ma l’Europa non è quella che, secondo i suddetti  “Patriotas” , dovrebbe ritornare ad essere grande (come chiede il  MEGA: Make Europe Great Again , sponsorizzato da un “grande europeo”, come il sudafricano Elon Musk)? Allora, più o meno Europa? Meno Europa, ma più grande? Semplice, come un’equazione di quinto grado, o no? O è solo meno Unione Europea, quella roba con ventisette Stati, quasi ...

Ben altro ...

  Alcuni sedicenti puristi, con la puzza sotto il naso ed il sopracciglio perennemente inarcato, fanno finta di inorridire per la veemenza con cui quasi tutte le opposizioni (eccetto appunto quelle con la puzza e il sopracciglio…) hanno affrontato i due ministri sacrificali, Nordio e Piantedosi, mandati in Parlamento proprio a prendersi quei veementi improperi che la Signora-in-Chief non ha voglia di prendersi. Lei, la sua “faccetta”, non ce la mette … Insomma, se l’opposizione mugugna e tace, vuol dire che è assente ed irrilevante, se alza i toni e fa casino, è poco fine e fa “cabaret”. Secondo questi purissimi soloni, quindi, bisognerebbe fare ben altro: una volta quest’atteggiamento si chiamava appunto “benaltrismo”, nel senso che tutto quello che si fa è sempre inutile o dannoso e che “ben altro” si dovrebbe fare. In tanti anni mai però ho sentito esplicitare questo benedetto “ben altro”. Più spesso, infatti, è solo un modo, neppure tanto elegante, per nascondere un mostruoso v...

Una nuova leva

Ma questi dove vogliono arrivare? Lo sanno già, hanno in mente un piano preciso, o intanto vanno, con le vele spiegate, e poi si vedrà dove li porterà il vento della loro galoppante megalomania? Vanno verso una democrazia autoritaria? Quanto autoritaria? Quanto ancora democrazia? O forse vogliono una dittatura “moderna”,  “soft” , tecnologica, pervasiva, persuasiva, subdola e mascherata? Che facciano sul serio, non v’è ombra di dubbio. Mi ripeto:  questa non è un’esercitazione! Queste destre rampanti ed aggressive hanno capito che è il loro momento, che  “la ggente”  è sfiduciata, disperata, incazzata, intimidita, disillusa, indifesa, e perciò disposta a credere a qualsiasi cosa, purché sia in sintonia con le sue fobie, i suoi incubi, con le paure che, opportunamente alimentate, si porta dentro. Vale negli USA, ovviamente, dove uno, che dovrebbe stare nelle patrie galere per complotto contro lo Stato, è invece saldamente (e legittimamente …!) insediato alla Casa Bian...