Le religioni in fondo sono tutte uguali. Rispondono tutte allo stesso senso di trascendenza, di immaterialità, di spiritualità, che è innato nella mente di ognuno di noi, chi più, chi meno. Tutti noi, anche se atei o agnostici, da che mondo è mondo viviamo il mistero di ciò che riusciamo a concepire con la mente, ma di cui non abbiamo e non possiamo avere esperienza diretta. L’infinito, infinitamente grande o infinitamente piccolo che sia, è un concetto matematicamente definito, ma nessuno di noi ha esperienza diretta di qualcosa che non ha un inizio e una fine. L’aldilà, lo possiamo concepire ma non verificare con i sensi: possiamo anche essere convinti che non esista, ma certamente ne portiamo dentro l’idea, con la quale facciamo i conti ogni qualvolta sperimentiamo l’indubbia esistenza della morte e la domanda (persino la curiosità…) sul “dopo”. Il pensiero, che è lo strumento base della nostra vita di umani, è fatto di neuroni e sinapsi, di chimica ed elettricità, ma è impalp...
Come tutti sanno, l’America fu scoperta nel 1492, quindi nel 2026 saranno 534 anni. Gli Stati Uniti d’America festeggeranno, sempre l’anno prossimo, i 250 anni dalla loro fondazione, avvenuta nel 1776. Per quasi 300 anni tra quelle due date l’America, nord, centro e sud, è stata terra di conquista coloniale per gli Stati, o meglio per gli Imperi europei, i quali dalla scoperta di Colombo avevano ottenuto un insperato, inatteso e formidabile impulso di crescita. Nel Cinquecento l’Europa tutta era ridotta in condizioni pietose: guerre sanguinose, carestie, epidemie, scarsità di risorse, inquinamento (sì, inquinamento: il Tamigi era una fogna avvelenata dalle tintorie dell’industria tessile …), povertà estrema, instabilità, insomma una civiltà allo stremo delle forze. Mentre fiorivano l’umanesimo ed il Rinascimento (in Italia), il continente era sull’orlo del collasso. Il viaggio di Colombo, con quel che seguì, fu come se in una famiglia ridotta in sfacelo, ad un certo punto si buttasse g...