È caduta una funivia, sono morte 14 persone, c’è un solo sopravvissuto, un bimbo che ancora lotta per non morire, è una tragedia che ha distrutto famiglie, stroncato vite di persone innocenti, che andavano a godersi la montagna nella prima domenica di libertà dopo la lunga parentesi dei lockdown . Ce n’è da rimanerne annichiliti. Questi accadimenti colpiscono tutti, nel profondo, perché tutti ci rendiamo immediatamente conto della spietata casualità del destino e di come la vita di ognuno dipenda spesso da eventi che sono assolutamente al di fuori del suo controllo. Crolla un ponte, cade un aereo, affonda una nave, cose che mai e poi mai dovrebbero accadere, ma accadono. Perché un ponte non deve crollare, un aereo cadere, un nave affondare. L’eco della notizia è subito vasta, profonda. E non potrebbe essere altrimenti. Ma purtroppo non finisce qui, col dolore ed il cordoglio: sui mezzi di informazione e sui social ecco farsi strada, inesorabile, l’anatema che non può mancare: “Qualcu
Pensieri e parole dal pianeta Terra