Finalmente, all’alba del 2025, tutti quelli che si sono pasciuti di anti-americanismo per ottant’anni possono apostrofare gli odierni anti-trumpisti: “Visto che avevamo ragione noi?” Quelli erano anti-americani quando l’America si contrapponeva al comunismo sovietico, prima quello staliniano, poi quello krusceviano, infine quello gerontocratico di Breznev, Andropov e Černenko, e ora si ritrovano anti-americani con l’America del padrino Don Trump, alleata con il post-sovietico, neo-zarista, Vladimir Putin. Paghi uno prendi due, si potrebbe dire. Pare di capire che la cosa metta un po’ a disagio, visto che con l’usuale nemico “amerikano” questi nostalgici e romantici reduci rivoluzionari si trovano in confezione regalo anche il post-sovietico Putin. L’anti-americanismo resta una costante irrinunciabile, pregiudiziale, mentre l’anti-putinismo, ad esso oggettivamente associato, è un po’ più ingombrante da gestire, visto che da tempo questi si scaldano per dimostrare che Pu...
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