In questi tempi così burrascosi, quando importantissimi vertici internazionali cominciano con critiche agli abiti dei partecipanti (la ormai mitica polo di Zelensky) e finiscono con urli e improperi (peraltro unidirezionali), come la scena delle ingiurie de “La Gatta Cenerentola” di De Simone, con la piccola ma sostanziale differenza che qui “Ma che finzione! Realtà, realtà signori! Realtà!” (come nel finale di “Sei personaggi …” di Pirandello), tutte le basi ideologiche della nostra cara società occidentale vengono terremotate e rimesse violentemente in discussione. Chi come Trump considera l’espressione del popolo, anche se condizionato e manovrato, la sola ed unica fonte di legittimazione del potere, con conseguente spregio di ogni elementare norma di convivenza civile, e chi, come noi vecchi boomers europei (perché tali siamo dentro, e ne siamo fieri), ritiene che i duecentocinquant’anni di storia, che ci hanno condotto alla democrazia rappresentativa, al welfare, alla condivisione di norme di comportamento, ad una cultura che, seppur con qualche mollezza, ha garantito ottant’anni di pace in un Continente da sempre (dico sempre!) squassato da guerre, massacri, atrocità di ogni genere, non possano essere buttati nella spazzatura della Storia, solo perché un gruppo di autocrati potenti (purtroppo molto potenti …) decide che è venuto il momento di andare oltre, a maggior gloria e ricchezza del loro potere autoreferenziale. Scusate il periodo lungo e complesso (in tutti i sensi), che comunque evidenzia la necessità di rimettere in fila alcuni concetti fondamentali, casomai il tempo ed i tornanti della Storia li avessero confusi o annebbiati. Noi tutti siamo partiti da “libertà, uguaglianza, fraternità”, la sintesi perfetta di un progetto di mondo del tutto diverso da quanto c’era prima. Far prevalere quella sintesi è costato molto in termini di sacrifici, vite, sforzi inumani, contraddizioni, elaborazioni lunghe ed articolate, ma siamo arrivati fino ad oggi con alcuni risultati che credevamo fossero acquisiti per sempre. Errore! Nulla è acquisito per sempre al mondo, tant’è che oggi ci troviamo a dibattere di nuovo sui principi fondativi del nostro mondo. I nuovi barbari, così aggressivi, rampanti e vincenti, oggi martellano sul concetto di libertà, avanti a tutto, contro tutto e tutti, anche se la loro libertà diventa libertà di offendere, di aggredire, di prevaricare, di usare ogni tipo di forza per imporre la volontà di chi tramite uno strumento democratico come il voto a suffragio universale ha avuto la ventura di raccogliere la maggioranza dei voti espressi. Voti espressi e non diritti di voto … col che una minoranza diventa maggioranza (il 50% di un 50% che va a votare è come dire il 25% di chi avrebbe diritto). Ma queste sono le regole condivise … Con la pretesa “libertà di espressione” si giustifica tutto, anche la prevaricazione, la prepotenza di alcuni, in nome di una maggioranza che ha conferito loro i poteri. Ma attenzione! Tutti sappiamo che Hitler vinse regolari elezioni, Mussolini pure (meno regolati, ma sempre elezioni), Putin si fa votare, di tanto in tanto, altri aspiranti autocrati, come Erdogan o Orbán, formalmente sono stati eletti da maggioranze di cittadini. Come ho già ricordato tante volte, la democrazia contiene in sé i germi della sua distruzione e non è possibile eliminarli senza uccidere lo stesso corpo democratico. La soluzione sono gli anticorpi …, o meglio i vaccini. Ma questa quasi maniacale sottolineatura del concetto di libertà, da cui deriva spesso il suo contrario, è figlia di un fraintendimento che vale la pena di sviscerare. È certamente vero che libertà è, delle tre parole, la più evocativa, la più attraente, la più facile da comunicare: chi non vuole essere libero di fare, dire, pensare, muoversi, senza vicoli di sorta? Per millenni la libertà è stata appannaggio di esclusive classi sociali, che normalmente la basavano su presunte volontà divine, sul censo, sulla superiorità di casta. Il cristianesimo per primo introdusse il concetto di uguaglianza delle persone, al cospetto di Dio, ma con poco riguardo all’organizzazione sociale, alla politica. Lo schiavismo sopravvisse per secoli … Il vero salto di qualità fu quando l’uguaglianza divenne concetto politico e sociale, concetto irrinunciabile, senza eccezione alcuna. All men are created equal … (Tutti gli uomini sono stati creati uguali, dotati di diritti inalienabili, quali la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità) fu sancito nella Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America fin dal 1776. Uguali, prima che Liberi. Infatti, l’Uguaglianza non ammette deroghe né limitazioni, è un concetto assoluto ed insostituibile. La Libertà invece NON è un concetto assoluto, esso è soggetto a mille limitazioni, tutte sintetizzabili dal famoso principio “la mia libertà finisce dove comincia la libertà degli altri”, proprio perché nessuno può essere più libero di qualcun altro, in forza del principio di Uguaglianza. Quindi bisogna diffidare sempre da chi mette troppo l’accento sulla libertà, perché normalmente intende “la sua” libertà, perché vuole più libertà degli altri, perché è più potente o più ricco o solo più aggressivo. Non a caso tutta la retorica trumpiana è piena di esaltazione della libertà, declinata spesso al plurale “le libertà”, ovvero quelle di fare ciò che si vuole, quasi sempre a scapito di qualcun altro. E questa presunta libertà sarebbe sorretta, nel caso dei politici, dalla legittimazione popolare, postulata libera, che non può essere contraddetta né messa in dubbio. Il liberalsocialismo del Novecento fu molto chiaro su questi principi, ma adesso ci tocca riprenderli, sottolinearli con forza, farli diventare programma politico. Essi costituiscono il vero vaccino che può permettere alla democrazia di combattere e debellare le infezioni che la aggrediscono e potrebbero distruggerla. Io non vedo altre strade, e spero che sia sufficiente la politica per riaffermarlo. Certamente l’Unione Europea, così come fu concepita a Ventotene da Spinelli, assieme a Rossi e Colorni, e così come si è venuta sviluppando nei decenni, è figlia di quella Storia che ho richiamato. Checché ne dica Trump, non è stata formata per fottere gli USA, ma semmai per aiutarli a diffondere nel mondo quei principi su cui si basano i nostri Stati. Trump governa con la menzogna sistematica, la teorizza, ogni giorno di più lo constatiamo. Trump è il virus, Putin è il suo vettore, insieme agli autocrati, o aspiranti tali, di tutto il mondo. Sono in maggioranza, è innegabile, ma noi siamo gli anticorpi. Ne bastano pochi, purché siano quelli giusti.
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