Le religioni in fondo sono tutte uguali. Rispondono tutte allo stesso senso di trascendenza, di immaterialità, di spiritualità, che è innato nella mente di ognuno di noi, chi più, chi meno. Tutti noi, anche se atei o agnostici, da che mondo è mondo viviamo il mistero di ciò che riusciamo a concepire con la mente, ma di cui non abbiamo e non possiamo avere esperienza diretta. L’infinito, infinitamente grande o infinitamente piccolo che sia, è un concetto matematicamente definito, ma nessuno di noi ha esperienza diretta di qualcosa che non ha un inizio e una fine. L’aldilà, lo possiamo concepire ma non verificare con i sensi: possiamo anche essere convinti che non esista, ma certamente ne portiamo dentro l’idea, con la quale facciamo i conti ogni qualvolta sperimentiamo l’indubbia esistenza della morte e la domanda (persino la curiosità…) sul “dopo”. Il pensiero, che è lo strumento base della nostra vita di umani, è fatto di neuroni e sinapsi, di chimica ed elettricità, ma è impalp...
Pensieri e parole dal pianeta Terra