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Vota Antonio, vota Antonio ovvero, a fari spenti nella notte ...

Tra meno di due mesi tutto sarà finito … eppure tutto sarà appena cominciato. Inutile strologare su cosa succederà fino ad allora, e dopo. Per la prima volta, in oltre cinquant’anni che faccio il dilettante della politica, se qualcuno mi chiede consiglio su come votare (e qualcuno sempre c’è …), io posso solo rispondere:  “Non lo so” . Mai capitato prima. A due mesi scarsi dal voto. Questo significa qualcosa, o no? Una incredibile serie di eventi, nell’ultima decina d’anni, ci ha portato a questa pazza legislatura, che sta per chiudersi, attraverso ben tre Governi con tre maggioranze diverse: populisti in solitaria, finito al Papeete di tre anni fa, populisti e sinistra, finito con la manifesta incapacità di gestire cose complicate come pandemia e PNRR, fino all’unità nazionale, con a capo il migliore italiano in senso assoluto, e forse sprecato per questa banda di matti. Sprecato sì, perché questo bizzarro Paese a quanto pare odia l’eccellenza, odia i migliori, odia quelli che sanno e

La corsa degli "sgusci"

Per chi non è un cultore di Guerre Stellari è d’obbligo una spiegazione: lo  “sguscio”  ( podracer  in lingua originale) è un fantastico veicolo, sostanzialmente artigianale, che fluttua, corre velocissimo rasoterra e può compiere evoluzioni incredibili, se manovrato da piloti opportunamente dotati, addestrati e soprattutto senza scrupolo alcuno. Gli  sgusci  compaiono nell’ Episodio 1  (cronologicamente è il quarto della serie)  – La minaccia fantasma  e mettono per la prima volta in mostra le eccezionali capacità del giovanissimo futuro Jedi  Anakin Skywalker , che nel seguito della storia, passando al lato oscuro della Forza, diventerà il cattivissimo  Darth Vader. La corsa degli  sgusci  rappresentata nel film è quanto di più violento, scorretto e disastroso si possa immaginare: tutto è concesso pur di arrivare primi (e vivi) al traguardo. Sabotaggi, urti, agguati, scontri ad altissima velocità, esplosioni, un crescendo di suspence fino alla conclusione. Vince Anakin contro un catt

Il riposo di Draghi

Non doveva succedere. È successo. Quello che ogni persona di buon senso auspicava, e riteneva persino possibile (noi poveri illusi!), è stato stravolto da un vorticoso susseguirsi di accadimenti, che hanno portato la crisi alle sue più estreme conseguenze. Chi pensava che, dopo le convulsioni di Conte e i suoi residui patetici cinquestelle, potesse manifestarsi un comune sentimento di reazione positiva e costruttiva per portare a termine un programma e una legislatura, è stato clamorosamente smentito. Come è potuto succedere? Se ne discuterà a lungo nella ormai prossima campagna elettorale, visto che essa scaturisce da questo evento così catastrofico, temuto ma così poco previsto. Qualcuno dirà: ma cosa c’è di così catastrofico in una legislatura, peraltro bizzarra, che si chiude in anticipo? Cosa c’è di bizzarro nell’anticipo di otto mesi di una scadenza che in ogni caso era fissata per la primavera dell’anno prossimo? Non sarà che siamo tutti diventati ipersensibili agli shock, che p

Caro Mario ...

  Caro Mario, in estrema sintesi: ora sei nel ballo (ammesso che il frusto luogo comune possa essere considerato adatto alla situazione …) e non puoi fare altro che continuare a ballare. Scusa la confidenza che mi prendo, ma ho solo cinque anni meno di te, ti stimo da sempre e dal 5 dicembre del 2016 vado ripetendo in ogni sede che solo tu avresti potuto riprendere il cammino di riforme brutalmente interrotto dal disgraziato referendum (veramente, disgraziati sono quelli che hanno brigato in tutti i modi per farlo fallire …). Tu allora guidavi la BCE e l’avresti fatto ancora per quasi altri tre anni, ma a me sembrava chiarissimo che l’Italia non avrebbe potuto rinunciare all’autorevolezza, alla competenza, alla dirittura morale che tu rappresentavi in tutto il globo terracqueo. Ci voleva pazienza, bisognava sapere e volere aspettare, ma era certo che sarebbe arrivato il tuo momento. Dopo quella fatidica data, il Paese è rotolato, prima lentamente, poi vorticosamente, verso uno sprofond

Se telefonando ...

Vladimir Putin, Presidente di (quasi) tutte le Russie, sollevò lo sguardo dalla cartina dell’Ucraina (no, l’Ucraina non esiste…!) del Donbass orientale, sulla quale stava spostando alcuni modellini di carri armati, diversi soldatini di piombo e pure una pregevole riproduzione in scala di una Lamborghini Huracàn rosso fuoco. Al suo fianco il manettino del gas, dal quale non si separava mai: forte era la sensazione di potenza che gli conferiva … Il Presidente simulava grandi manovre avvolgenti e penetranti nelle difese dell’odiato Zelensky, ma soprattutto l’effetto provocato dall’avanzata della Lamborghini tra le macerie che, opportunamente ripresa dal telegiornale Vremja, avrebbe spacciato come prova della ormai certa e schiacciante vittoria sugli straccioni sedicenti ucraini (l’Ucraina non esiste, l’ho già detto…). Rimaneva il problema di quale oligarca scomodare per mandarlo in Donbass con la (sua) Lamborghini, ma l’avrebbe risolto con un paio di telefonate ai più fidati superstiti. N

Destini incrociati, disastri annunciati ...

Davvero viviamo un periodo difficile … Non bastava la guerra in Ucraina (per non parlare delle altre che insanguinano il mondo), la crisi energetica, il cambiamento climatico, la siccità, la crisi alimentare, no, c’è di più, molto di più, e di peggio! Francesco Totti e Ilary Blasi si separano, e forse (dico forse) l’avvocato del popolo populista si separa anche lui dall’odiato Governo guidato dall’odiato usurpatore: san Giuseppi contro i Draghi … Sono notizie che sconvolgono, che aggiungono costernazione alla naturale ansia che ormai tutti da tempo ci pervade. Chi ha preso il posto di Ilary nel cuore del pupone? Chi ha tradito per prim* (notate la schwa …)? A chi legheranno i loro destini nei prossimi mesi? Come divideranno gli utili e le rendite? Paparazzi di tutto il mondo, unitevi! Cercate, scovate, scoprite, … non lasciateci nell’angoscia di non sapere come passeranno le prossime vacanze i due epigoni del gossip nostrano, con chi? dove? quando? Già tremavamo per le sorti incerte de

Consigli non richiesti

La scissione del M5S tra governisti dimaiani e no (non è ancora chiaro come si configurino quelli rimasti con Conte … critici, ipercritici, antagonisti, semplici malpancisti, …), le scomposte e goffe manovre mediatiche dello sciamano Travaglio, bramoso di creare un  casus belli  purchessia su cui impalare il suo arcinemico Draghi, infine l’approssimarsi inesorabile delle prossime elezioni (mancano una decina di mesi, ma si sa che la sabbia nella clessidra sembra correre più velocemente, quando si avvicina la fine …) impongono a tutti noi, volenti o nolenti coinvolti nella vicenda pubblica, uno sforzo supplementare di riflessione, un approfondimento sulle forze in campo e sulle possibile strategie. La cosa può risultare noiosa e poco divertente, ma è inevitabile. Passi oltre chi ha di meglio da fare … Ciò premesso, provo a mettere in fila alcuni pensierini, peraltro tutt’altro che definitivi e tutti suscettibili di ampia verifica. Alla fine del 2011 (la prendo un po’ alla lontana ma, cr

Una piccola storia ignobile

  Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare… Eppure bisogna farlo. Bisogna riflettere su quanto tragicomica possa diventare la politica in Italia, di quanto in basso si possa scendere nella scala della serietà e dell’onestà intellettuale. Un minimo di background serve ad inquadrare la scena. A Madrid cambia, dopo decenni, la fisionomia della NATO, ovvero dell’alleanza difensiva (è bene sottolinearlo …) che tiene insieme i Paesi Occidentali, che in questo frangente storico si sentono di nuovo minacciati dalle mire espansionistiche della Russia di Putin. Entrano due Paesi, Finlandia e Svezia, che evidentemente si sentono più sicuri, come già Berlinguer decenni fa, sotto quest’ombrello. A Washington si ricostruisce, in una commissione parlamentare pubblica, un tentativo di colpo di Stato presumibilmente messo in atto nientemeno che dal Presidente uscente Donald Trump il 6 gennaio 2021; si ascoltano testi, si ripercorrono le tragiche ore che hanno esposto la più vecchia democrazia

Aperti i Giochi Olimpici Elettorali

La scoppiettante conferenza stampa di Luigi Di Maio ha ufficialmente dato il via ai Giochi Olimpici Elettorali del 2023 (che non è anno olimpico, ma ormai non è chiaro quali siano gli anni olimpici …). Come largamente previsto, annunciato e pure auspicato da moltissimi ( quorum ego ), il M5S è scoppiato. Troppo forti le tensioni, troppo diverse le aspettative, troppo inconsistente la prospettiva politica di uno pseudo partito che non si è mai posto il problema di organizzare un progetto politico ma solo quello di dare voce alle più indistinte proteste, ai più confusi dolori di pancia della “gente”, quella “gente” così idolatrata dai talk show (fa audience), ma a cui nessuno di loro si è preso la briga di proporre una concreta prospettiva politica di sviluppo. Chiacchiere. E assistenza, sussidi, ribellismo, pacifismo generico, verticismo esasperato malgrado la colossale balla originaria della “democrazia diretta digitale”. Una smaccata e pure vergognosa presa in giro che alla prova del

Mai una gioia ...!

Mai una gioia …! Mai che ci si possa rilassare un momento …! Avevamo appena finito di lodare la vittoria del confermato Macron, ottenuta con un margine decente sulla destra sovranista di Le Pen e pure sulla sinistra radicale e populista di Mélenchon, avevamo appena finito di cantare l’epica iniziativa diplomatico-ferroviaria dei tre capi dell’Europa, andati nottetempo a Kyiv per portare aiuti e solidarietà democratica, ci stavamo augurando, con un po’ di ottimismo, un futuro luminoso per i riformisti europei, ed ecco che …  fran ! “A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi …” (cfr. A. Baricco – Novecento). In realtà non è proprio così: non è vero che  “non accada nulla” . Accade di tutto e di più. Ed è vero che le democrazie sono sempre sotto esame, sempre in discussione, che il popo