Gianni Mura, raffinato ed indimenticabile scrittore (molto più che giornalista!) di sport, costume, buon mangiare e bere, all’inizio di ogni campionato di calcio soleva interrogare quella che lui chiamava (da sardo buongustaio) la “palla di lardo” , per trarne pronostici e formulare auspici. Altro che fondi di caffè …! Sarei tentato di fare lo stesso per le prossime elezioni ma, non essendo Gianni Mura, ho più di una remora; ciononostante, non resisto alla voglia di azzardare, anche senza la palla, una via di mezzo tra un pronostico ed un auspicio. D’altronde, al massimo sbaglio di grosso, ma nessuno, spero, me ne vorrà. Vuol dire che sopporterò qualche inevitabile risolino di compatimento. E quindi, come va a finire? Prevedo, ma pure auspico, che il 26 settembre staremo esattamente come il 24 settembre. Ovvero, non cambierà nulla, a parte i nomi di un po’ di parlamentari ed il loro numero complessivo. Avremo cioè fatto una gigantesca ammuina di oltre due mesi, e speso qualche cen
Pensieri e parole dal pianeta Terra