Il populista medio (che alberga, semmai acquattato e latente, anche in ognuno di noi) trova naturale denunciare una classe politica che fa solo chiacchiere, perlopiù inutili o peggio perniciose. Sono state costruite enormi fortune politiche (e simultanee sfortune pubbliche) su questa convinzione, molto ben radicata e qualche volta, bisogna purtroppo riconoscerlo, perfino corretta. Siamo arrivati così al diffuso astensionismo di massa, che ormai sfiora, e a volte supera, la metà degli aventi diritto al voto, ai governi prima del proto-populista Berlusconi, poi dei populisti DOC come Conte e i cinquestelle, Salvini, e adesso Meloni e i suoi formidabili e scalpitanti boys . Con poche, ma fulgide, eccezioni (non sto a ricordare quali …) l’Italia è stata preda dei populisti, di popolo e di Governo, per un trentennio, più del fascismo, in una spirale che sempre più si è avvitata verso un baratro il cui fondo non è ancora in vista. E sempre il populista ripete fino alla noia che i politici
Pensieri e parole dal pianeta Terra