Ma davvero dobbiamo adattarci a vivere nel caos totale? Davvero il mondo è destinato a sprofondare sempre più nella confusione e nella violenza? Davvero è impossibile auspicare un ordine globale ispirato al rispetto della dignità delle persone, dell’ambiente, orientato all’emancipazione dei popoli, al miglioramento delle condizioni di vita e del benessere di ognuno? Libertà, uguaglianza e solidarietà sono principi assoluti, ma ormai abbiamo capito che la loro coniugazione non è affatto univoca. Non c’è e non ci può essere un unico modo di intendere l’organizzazione sociale. Ogni pezzo di mondo ha il diritto di elaborare le sue proprie modalità di convivenza e nessuno può e deve imporre i propri modelli a nessun altro. Ho spesso sostenuto che la democrazia, al contrario di quanto pelosamente sostenevano George W. Bush e Dick Cheney, non si esporta, che la democrazia si conquista e, per conquistarla, bisogna desiderarla, assumerla come obbiettivo, bisogna farsene una ragione di vita.
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