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E' l'informazione, bellezza ...!

  La Treccani dice che l’informazione è qualsiasi  "notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere" . Una informazione libera ed indipendente sarebbe quindi una garanzia per i cittadini, una paladina della libertà, una protettrice dei deboli e degli indifesi, un servizio per chi vuole conoscere, se non la “verità” (spesso inconoscibile …), quanto meno una ordinata e completa esposizione dei fatti, separati dai commenti; un  “cane da guardia”  della democrazia, come dicono in America. Ma lo è davvero? Giudicate voi, ma per me l’informazione nel suo complesso sta diventando parte del problema, piuttosto che la sua soluzione. E non per colpa del solito “mercato”, dei profitti degli editori senza scrupoli, dei "poteri forti" (qualsiasi cosa voglia dire …), o di altre diavolerie ideologiche. L’informazione è frutto di chi la produce. La qualità tecnica e morale del prodotto finale riflette la...

La roulette russa

  Nel corso dei millenni la società degli umani ha sviluppato meccanismi di gestione e di controllo sempre più complessi. Dalle leggi primitive del branco, solitamente guidato da un cosiddetto maschio- alfa  (ricordate lo scimmione che brandiva l’osso all’inizio di  “2001: Odissea nello spazio” ?), fino alle odierne sofisticate società multietniche, multiculturali, democratiche, altamente tecnologiche, dotate di complesse forme di assistenza e mutualità. Non tutte, intendiamoci, anzi poche sul totale, ma comunque così si configurano le nostre società occidentali ed assimilate, fatte salve alcune deprecabili involuzioni. Lo sforzo che ha accompagnato il progresso è sempre stato quello di conciliare due caratteri fondamentali della nostra specie, altamente contraddittori tra di loro: l’individualismo e la socialità. La spinta dell’individuo a prevalere, ad imporsi sugli altri, a soddisfare il proprio ego e le proprie ambizioni, e la necessità ineluttabile di convivere con a...

Il falso mito dell'unità

Chiunque abbia avuto la ventura di bazzicare, negli ultimi cent’anni e anche più, in qualsiasi ambiente politico, pur solo vagamente legato alla sinistra (di ogni estrazione culturale), si sarà imbattuto innumerevoli volte nel più consolidato dei  mantra  intonati da quelle parti: l’UNITA’. Dei lavoratori, degli sfruttati, degli oppressi, dei ribelli, dei braccianti, degli operai, degli impiegati, di chiunque abbia in corso qualsiasi rivendicazione contro il potere costituito. UNITA’: la festa, il giornale, Gramsci, la parola magica a cui vengono attribuiti poteri taumaturgici, parola che da sola dovrebbe garantire l’inevitabile successo di qualsiasi aggregazione, parola chiave di ogni ragionamento, di ogni programma, di ogni chiamata all’impegno. Chiunque abbia bazzicato da quelle parti sa anche però che nessuna parola è mai stata più disattesa, vilipesa, confutata, equivocata, dagli effettivi comportamenti di chi quell’area ha continuato a bazzicare. Perché? Perché è sempre ...

Il coraggio di partire

  Il  coraggio di partire , … la necessità di arrivare. Non è una  boutade , è solo una riflessione un po’ amara, che prende spunto dalla importante manifestazione tenutasi sabato e domenica a Milano, con lo scopo di avviare un processo di fusione tra forze riformiste e liberali. Tanta bella gente, tante teste pensanti, preziose per il riformismo italiano, fuoriusciti da Italia Viva, da Azione, aderenti a formazioni come LibDem, Nos, …, insomma tutte persone dal solido passato (e presente) riformista, desiderose di costruire una casa comune per tutti quelli che fanno fatica a ritrovarsi nella deludente realtà del mercato della politica. Nobile ed entusiasmante intento, quello di ridare vita a quel Terzo Polo che ci aveva fatto sognare un futuro radioso quando, a fine estate del 2022, dopo una campagna elettorale brevissima ed improvvisata, aveva raggiunto l’8% su base nazionale, con punte fino al 15% in territori molto significativi come la Lombardia. “La storia ci raccon...

Il prezzo da pagare

  Dispiace constatarlo, è perfino un po’ buffo, ma a ripetere tenacemente il mantra  “né con la destra né con la sinistra”  sono rimasti solo il patetico Giuseppe Conte ( “i resti di quello che fu uno dei più potenti … risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza”  – Armando Diaz – 4 novembre 1918) e i nostalgici incrollabili epigoni del fu-Terzo Polo centrista. Non si offendano gli uni e gli altri per l’accostamento, ma questa è la pura e semplice verità. Più si vota, più risulta assolutamente chiaro che gli elettori di centro, tanti, tantissimi, pencolanti, indecisi, disillusi oppure ingenui e idealisti, o non votano affatto (e l’astensionismo cresce …) oppure alla fine votano un po’ di qua, un po’ di là. C’entra di certo il sistema elettorale ma, quand’anche ci fosse un sistema più proporzionale, cosa farebbero  “dopo il voto”  i nostri eroi della equidistanza? Resterebbero sdegnati sul più isolato Aventin...

E' l'ora di un armistizio

  La sguaiata e quanto mai inopportuna uscita del Presidente-ombra Elon Musk contro i giudici italiani ( “questi giudici devono andarsene” , in inglese  “these judges need to go” ), rei di avere chiesto alla Corte Europea di pronunciarsi sul rimpatrio dei migranti portati in Albania, sta distorcendo ulteriormente il dibattito sul ruolo e sulla governance della magistratura italiana. All’intemerata di Musk si sono subito entusiasticamente accodati i sovranisti nostrani, già molto seccati dalla improvvida (per loro) interferenza della Magistratura nei loro approssimativi atti di Governo. Si apre così un paradossale cortocircuito, in cui ogni critica al sistema giudiziario rischia di venire mescolata in un guazzabuglio pericolosissimo. Per essere più chiari, chi si batte per il garantismo sancito dalla Costituzione, per il diritto dei cittadini a non essere criminalizzati ( sputtanati  è più corretto) sulla base di un avviso di garanzia ed anche per una maggiore trasparenza ...

Un pezzo di storia

  Un pezzo, ma non tutta la storia. Sto parlando del film di Andrea Segre  “Berlinguer – La grande ambizione” . Elio Germano credibile e molto bravo, una ricostruzione fedele e non mitizzata degli avvenimenti, in due ore di bel cinema cinque anni della nostra storia patria, dal Cile (1973) a Moro (1978). Non oltre. Il film, io l’ho appena visto e lo consiglio sia a chi c’era e ricorda, sia a chi è venuto molto dopo e dei fatti e delle atmosfere di quegli anni non ha memoria diretta. Segre posiziona correttamente nel  golpe  cileno le radici del  compromesso storico , ovvero il tentativo di smuovere una democrazia bloccata da trent’anni ed aprire (senza i rischi cileni) la strada del Governo ad un terzo dell’Italia, fino ad allora tenuto ai margini del potere in forza dei delicati equilibri internazionali. L’aspetto internazionale è peraltro brutalmente esplicitato dall’attentato subìto da Berlinguer in Bulgaria nel 1973 ad opera dei servizi segreti, segno inequi...

Stress Test

  È andata come è andata … Ora serve un respiro profondo, un attimo di concentrazione, e poi si riparte. Si riparte perché la Storia non si ferma qui: la Storia va avanti con o senza di noi, dove per noi intendo i democratici e riformisti sconfitti, e sono tanti, in tutto il mondo. Ovviamente le elezioni in USA ci riguardano da vicino, bruciano da morire, ovviamente avranno conseguenze dappertutto, ovviamente chiederanno a tutti di ripensare visione e prospettive. È una svolta. La seconda vittoria di Trump rappresenta per il sistema democratico, inteso come ormai centenario metodo di gestione della società, uno  stress test  decisivo. Se lo supereremo, e questo vorrà dire che saremo in grado di rimetterci in competizione e prenderci una rivincita nei tempi dovuti, vorrà dire che davvero il sistema democratico è insostituibile ed è il miglior modo di organizzare e gestire una società civile. Un sistema robusto, resiliente. Se non lo supereremo, e questo lo vedremo dagli im...

Lettera a Luigi Marattin e a chi cerca terze vie

  Caro Luigi, premetto che apprezzo e mi riconosco in gran parte dei contenuti politici che hai finora rappresentato, prima nel PD e poi in Italia Viva. Contenuti e non posizioni perché, francamente e  absit injuria verbis , io credo che tu stia sprecando la tua (notevole) intelligenza politica in un progetto senza prospettive. Qui lo dico e qui lo spiego. La costruzione di un partito liberaldemocratico, che si ponga strutturalmente fuori della logica bipolare destra-sinistra è, a mio avviso, un tentativo apprezzabile dal punto di vista intellettuale, ma che non può porsi ragionevolmente come obbiettivo la guida politica del Paese. La democrazia è per sua natura duale: per funzionare ha bisogno di una maggioranza e una minoranza, di un Governo e un’opposizione, alla fine ha bisogno di una destra e una sinistra contrapposte, mentre le posizioni non allineate (si sarebbe detto una volta …), nell’atto del Governo, devono collocarsi da una parte o dall’altra (creando così un centr...

God help America! (e non solo ...)

  Comunque vada, saranno poche migliaia di cittadini americani residenti nei cosiddetti  swing States  a decidere le sorti della Presidenza USA, e di conseguenza anche del mondo, di tutto il mondo. Non è la prima volta: nel 2000 poche centinaia di voti della Florida furono decisivi per la sconfitta di Al Gore e per la vittoria di George W. Bush e Dick Cheney (che era la vera testa pensante …). Ne consegui la seconda guerra del Golfo, l’Afghanistan, Al Qaeda, Daesh, e tutte le tragiche propaggini del terrorismo islamico. Con Al Gore Presidente la Storia sarebbe stata diversa, migliore o peggiore non è dato saperlo, ma certamente diversa … Nel 2016 Hillary Clinton stravinse nel voto popolare (3 milioni di voti in più) ma perse la Casa Bianca sempre a causa di pochissime migliaia di elettori (in Michigan e Pennsylvania), che permisero a Donald Trump di vincere contro ogni previsione. A volte la Storia può svoltare in modo anche deciso per mano di pochi anonimi (e ignari) cit...