Al momento della fondazione di Italia Viva (Leopolda, ottobre 2019), scrissi che il nuovo Partito nasceva da due fallimenti: quello del Partito Democratico e quello del referendum costituzionale del dicembre 2016. Il PD aveva ormai palesemente rinunciato a giocare il ruolo immaginato da Walter Veltroni nel discorso del Lingotto nel 2007, ovvero un partito “a vocazione maggioritaria”, con cultura di governo, che facesse sintesi delle culture riformiste del Novecento (socialista, liberale, solidale, ambientalista, radicale) e ne proiettasse nel nuovo millennio i lasciti politici; aveva rinunciato, scaricando nella vergognosa vicenda del referendum tutte le scorie del passato, mai digerite, mai assimilate, e sempre riemergenti. Il suo nuovo Segretario anzi chiedeva scusa per tanto ardire … Italia Viva si sganciava per avere agibilità politica e per tentare di dettare l’agenda di un autentico riformismo di centrosinistra. Tra mille difficoltà, questo è quello che ha fatto, avendo sbarrat
Pensieri e parole dal pianeta Terra