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L'onda emotiva

  Non si può parlare di violenza sulle donne, di patriarcato, di diritti acquisiti e negati, se non si parte da basi solide e non emotive. E la base più solida su cui poggiare ogni ragionamento non può che essere quella biologica e fisiologica. Nel senso che, se parliamo di uomini e donne, o meglio di maschi e femmine, non si può che prendere innanzitutto atto delle caratteristiche di cui la natura, ovvero l’evoluzione della specie, molto prima dell’organizzazione sociale e della cultura, ci ha fornito. Più la scienza progredisce, più risultano evidenti le differenze biologiche e fisiologiche tra i generi e, ciononostante (lo cito per esempio), solo lo 0,5% degli studi di neuroscienze riguardano il cervello femminile (TG Leonardo del 27/11), essendo tutto il rimanente concentrato sullo studio di cervelli maschili, come se il genere fosse indifferente e non valesse la pena di approfondire le differenze ... Anche la scienza medica, con tutta evidenza, ha i suoi problemi con la parità e p

Adesso basta ...

  Era l’autunno-inverno 1969-70, a dicembre era scoppiata una bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, un’altra bomba era esplosa al monumento al Milite Ignoto a Roma, si aveva notizia di tentativi di  golpe  ed appariva chiara l’esistenza di piani per destabilizzare il Paese, già squassato da contrasti sociali molto forti (il famoso “autunno caldo”). Era in atto quella che si sarebbe chiamata la “strategia della tensione”. A quel tempo ero liceale, maturando al Liceo Scientifico di Chieti. Anche in una piccola provincia abruzzese la gioventù era in fermento: l’eco del ’68 era arrivata anche lì e noi non volevamo stare zitti. Ricordo che insieme ad altri amici e compagni organizzai una manifestazione unitaria di protesta (ne facemmo più d’una, fino alla primavera del ’70, quando l’avvicinarsi dell’esame di Stato ci costrinse a dedicarci ad altre incombenze …) contro il clima che si veniva creando nel Paese e contro l’incapacità del governo democristiano (

A cosa serve il Centro?

  La  linea politica  è chiara. Alternativa al massimalismo dell’attuale sedicente sinistra di Conte e Schlein e al sovranismo della destra, molto becera anche se a suo modo efficace, di Salvini e Meloni. Riformismo contro populismo . E se lo chiamiamo Centro è solo per comodità lessicale, non per una pretesa di equidistanza, di ambiguità, di moderazione o, peggio, di difficoltà a schierarsi. I populismi non sono tanto diversi tra di loro: estremizzando, la recente  corrispondenza di amorosi sensi  scoppiata tra un nostalgico del Ventennio fascista come Gianni Alemanno e un nostalgico del Settantennio sovietico come Marco Rizzo lo dimostra in modo lampante. Populisti, sovranisti, nazionalisti, autocrati, antioccidentali, si intendono alla perfezione; Conte e Schlein si presentano meglio, non c’è dubbio, e sono (almeno Schlein) un po’ più articolati e problematici ma, gratta gratta, il grillismo originario dell’Elevato e l’orgoglio romantico e nostalgico della Ditta sono sempre ben pres

Di che materia è fatta la Storia?

  Il recente (bellissimo) saggio di Guido Tonelli, fisico di fama mondiale presso il CERN di Ginevra, sulla  “MATERIA: la magnifica illusione”  si conclude con le seguenti molto inquietanti parole: “Il nostro mondo materiale è fatto di vuoto. La conclusione che ha raggiunto la scienza sembra quasi una beffa. Cercando qualcosa di solido e materiale su cui poggiare la spiegazione del tutto ci si è trovati a togliere qualsiasi consistenza rassicurante all’intero mondo materiale, non solo al nostro, ma anche a quello delle strutture cosmiche più imponenti.” Segue una serie di domande di capitale importanza, scientifica e non solo scientifica (del tipo: perché la velocità della luce è proprio quella lì e non altre?), tutte senza risposta (ve le risparmio, ma vi consiglio caldamente di darci un’occhiata …), che evidenziano l’estrema incertezza in cui la scienza si trova oggi, proprio in un momento in cui essa ha raggiunto una capacità di analisi impensabile solo qualche decennio fa, e che cr

Il valore della tolleranza

  “Fascista sionista!” “Fascista islamista!” Dal  pogrom (cfr. Treccani – violenta sollevazione con massacri e saccheggi contro comunità ebraiche)  di Hamas del 7 ottobre scorso, nel mondo ci si sta dando del fascista a vicenda, mentre è in corso una tragedia umana e politica di inaudita violenza. Si dà del fascista a chi condanna Israele: motivi storici evidenti e motivi che riconducono all’antisionismo ed anche all’antisemitismo, sentimenti mai scomparsi, che viaggiano come un fiume carsico sia nella destra che nella sinistra più o meno estrema (in UK Jeremy Corbyn, ex-capo del Labour, è stato alla fine allontanato, anche perché non riusciva a nascondere il suo antisemitismo …). Si dà del fascista a chi condanna Hamas, perché giustificherebbe la violenta reazione di Israele, addirittura un genocidio, che sta mettendo in ginocchio la Striscia di Gaza. Tutti fascisti, nessun fascista! Verrebbe da dire. E invece …! Forse la categoria usata non è la più adatta a spiegare la complessità d

Se telefonando ...

  ET: Pronto, sono ET, parlo con GM? GM: GM speaking … ET: Possiamo pure parlare in italiano, anche se fa meno fine… GM: As you wish … però io parlo solo italo-romanesco. ET: Come vuole, grazie al cielo, sono poliglotta: posso anche parlare in abruzzese stretto. GM: Please, go on. ‘Nnamo! Da qui in avanti la conversazione è il risultato della traduzione di Google Translate. ET: Le parlo a nome dell’Unione Intergalattica dei seguaci di Quelo. GM: Quelo di Corrado Guzzanti? ET: Proprio Quelo. Siamo molto interessati alla sua politica intergalattica, visto che sulle più brevi distanze ci prende poco o niente. GM: Ma come te permetti, a burino! ET: Me permetto sì! Mica me vorrà di’ che qua su la tera  (Google Translate è stato programmato vicino alla Garbatella e ha qualche problema con le doppie …)  sta a fa’ ‘na politica quarsiasi! A me me pare che si procede a spizzichi e bocconi, sull’onda (e sul fuorionda .. ah ah!) del momento. Non è che noi intergalattici, che pure semo morto intell

Chi s'incazza è perduto!

  Siccome al peggio non c’è mai fine, ora toccherebbe occuparsi della  telenovela  meloniana interpretata dalla Premier e dal suo esuberante compagno Giambruno, nonché dei suoi raffinati comportamenti che tutti ormai, nostro malgrado, siamo stati costretti a conoscere. Uno dei commenti alle eloquenti  performance  audio e video potrebbe essere:  “Ma come fa un buzzurro simile a trovarsi a fianco alla Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana? Ma insomma, signora mia …!” Dimenticheremmo però che ci è stato a fianco non per una fugace avventura estiva ma, per ammissione della stessa interessata, per ben dieci anni, con annessi “momenti bellissimi” e relativa procreazione. È dunque diventato buzzurro solo adesso? Gli avrà dato alla testa l’inedita condizione di  “first gentleman”  (…  “gentleman”  … non ridete, per favore …)? O questa squisita e galante raffinatezza è sempre stata nelle sue corde? Insomma, si smanacciava anche davanti alla compagna Presidente? Che non gli ha mai

Fiabe e realtà

Con tutto quello che sta accadendo nel mondo, che ci riempie di angoscia le giornate e fa scemare la fiducia nel futuro e nella capacità degli umani di gestire fenomeni di tale complessità, l’ultima cosa che vorrei fare è dedicare tempo ed energia all’interminabile querelle che sta squassando l’ormai ex-Terzo Polo. È un argomento doloroso, spinoso, imbarazzante, del quale quasi mi vergogno. Ma purtroppo è talmente gravido di possibili e probabili conseguenze che non ci si può passare sopra con  nonchalance . Tempo fa avevo provato a sdrammatizzare ironizzando, ma neanche tanto, sull’esigenza di una  “Terapia di coppia”  professionale, per cercare di spremere fino all’ultimo un barlume di raziocinio, che potesse evitare l’inevitabile. Macché, era proprio inevitabile! Non so se il professor Recalcati sia intervenuto o meno, penso proprio di no, ma quand’anche … avrebbe miseramente fallito, lui che pure è certamente “uno bravo”, anzi il più bravo. Sono volati e continuano a volare stracci

Il terrorista non sogna mai

  Il terrorista odia la politica. Il terrorista non parla di politica, né vuol sentirne parlare. Il terrorista è certamente un asociale, uno che non ha in alcun conto altro se non il proprio ego smisurato, che impone a colpi di mitra e di bombe, ammantato in un pesante sudario ideologico e religioso. Il terrorista non ha obbiettivi tangibili: chi ha buttato giù le Torri non promuoveva una speculazione edilizia a South Manhattan, chi ha sparato al Bataclan con proponeva un festival musicale alternativo, chi guidava il camion sul lungomare di Nizza non stava cercando un parcheggio, e chi oggi spara a Bruxelles non sta difendendo l’onore della famiglia … Quelli avevano e hanno tutti un solo obbiettivo: uccidere il più persone possibile, con l’unico scopo di minare la stabilità morale e psichica della comunità, togliendole punti di riferimento, e lasciandola in balìa del terrore puro. In nome di una supposta legge religiosa spietata e totalizzante, assetata di sangue. Tutto il contrario de

La Costituzione più bella del mondo

  Sostiene il solito Michele Serra in una recente Amaca, a partire da un intervento di Gustavo Zagrebelsky, che la nostra Costituzione sarebbe fin troppo avanzata e raffinata per il rozzo e brutale mondo politico italiano e per la società che esso rappresenta. Non la meriteremmo, insomma. Ovviamente scherza, ma fino ad un certo punto … È infatti in voga una sorta di "integralismo costituzionale", un po’ fanatico, in base al quale la Costituzione diventa un feticcio da venerare, osannare e difendere in blocco, come un mito, come un lascito che abbiamo ricevuto e che addirittura non meriteremmo, fino al paradosso di ipotizzarne scherzosamente la sostituzione con una Costituzione B, una Carta dei semplici, più alla portata delle rozze caratteristiche politiche e culturali del Paese. Troppa grazia, insomma! Si fa in proposito tanta retorica, si sparge finta saggezza, si lanciano anatemi e allarmi accorati, pur di non affrontare l'arduo compito di rileggere criticamente il tes