“Settimana fondamentale” , diceva, e lo diceva immancabilmente tutti i venerdì, Lelio Luttazzi, introducendo la prima Hit Parade alla radio (questa è archeologia mediatica e non pretendo che sia nei ricordi di tutti). Si è passati dalle intercettazioni al Festival di Sanremo, dalla cattura del boss agli anarchici, dalle gabbie salariali fino ai salti della quaglia di Dino Giarrusso, ex-Iena ormai declassata a più innocuo volatile. Andiamo con ordine: sull’argomento Giustizia, e intercettazioni connesse, si è scatenato un mastodontico fuoco di sbarramento da parte di stampa, televisione, magistratura, parti politiche assortite di destra e di sinistra, manco fosse in pericolo lo Stato di diritto. Che in realtà è davvero messo in pericolo, ma dall’uso abnorme, e relativa diffusione, di un pur fondamentale strumento di indagine, che nessuno, ripeto nessuno sano di mente, ha mai pensato di eliminare. Ma si sa che l’espediente dialettico più comune è attribuire all’avversario cose che in r
Pensieri e parole dal pianeta Terra